Ilva: sindacati bocciano piano del Governo

ROMA - La trattativa sull'Ilva registra una stop: a darne notizia i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm al termine del tavolo al ministero dello Sviluppo economico. I sindacati dei metalmeccanici hanno bocciato la proposta presentata dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, perché, dicono, non garantiva, come loro chiedevano fin dall'inizio, l'assenza di licenziamenti e l'assunzione di tutti i lavoratori con le stesse garanzie contrattuali.

Centrella (Cisal Metalmeccanici): “Ancora non ci sono garanzie necessarie per accordo” - “Non è questione di legittimità o meno dell’esecutivo dimissionario. Semplicemente, non ci sono ancora le garanzie necessarie per evitare che il polo siderurgico sia svenduto, che la situazione ambientale di Taranto resti irrisolta, che i livelli occupazionali non siano mantenuti e che le condizioni retributive dei lavoratori subiscano peggioramenti”.

E’ il commento del Coordinatore nazionale Cisal Metalmeccanici, Giovanni Centrella, in merito alla rottura del tavolo di trattativa al Mise sulla bozza di accordo presentata dal governo per la cessione dell’Ilva ad Am InvestCo.

Per il sindacalista “nonostante la mediazione del ministro Calenda, sarebbe stato comunque molto difficile raggiungere oggi un’intesa senza la imprescindibile ed auspicata apertura della società ArcelorMittal sulle principali richieste del sindacato, in primis la garanzia occupazionale e salariale per tutti i 14mila lavoratori dell’Ilva e la continuità lavorativa per l’indotto”.

“L’auspicio – conclude Centrella – è che le forze politiche che formeranno, si spera a breve, il nuovo Governo si impegnino a riavviare al più presto il confronto, perché i mesi di negoziato già trascorsi non possono essere tempo sprecato”.

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