Difesa dell'ambiente, a Boston appello di 500 scienziati

(Getty)
di DONATO FORENZA - La difesa dell’ambiente e il miglioramento della qualità della vita negli ultimi trenta anni, costituiscono obiettivi primari. A Boston, recentemente, è stato compiuto un importante evento per la difesa dell’ambiente e del Pianeta. Infatti, è stato sottoscritto, da oltre 500 esponenti internazionali afferenti a rilevanti campi scientifici e leader del mondo della religione di cristiani, ebrei e musulmani, un incisivo appello congiunto per aumentare il grado di consapevolezza della rapidità dei cambiamenti climatici. “Siamo davanti a un’emergenza ecologica e morale che ha un impatto su tutti gli altri aspetti delle nostre vite condivise, e ci impone di lavorare insieme per proteggere la nostra casa comune”, sancisce la dichiarazione dei 500. Il gruppo degli illustri esponenti, composto da scienziati interdisciplinari e leader religiosi è fortemente motivato dalla crisi climatica, che viene considerata scientificamente “irrazionale e moralmente indifendibile”.

La mancanza di  azioni specifiche in campo ambientale determina gravi impatti a ecosistemi, animali e all’uomo. La prestigiosa compagine  ritiene, nell’appello, che religioni, scienza, economia, lavoro, governo, istruzione, organizzazioni civiche, comunità e singole persone, debbano adottare, subito, sin da ora, le necessarie attività per la difesa ambientale e per il miglioramento della qualità della vita. Viene ribadito che “….tutti noi dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre le emissioni di gas serra e proteggere le nostre comunità dagli impatti catastrofici dei cambiamenti climatici”. Tra i promotori e sostenitori dell’evento si annovera il cardinale di Boston, Sean O’Malley, che ha formulato, nel Centro Pastorale della sua diocesi, la comunicazione della problematica ambientale. Il Centro è un luogo significativo per l’adesione alla campagna sul cambiamento climatico; ricordiamo che entro la fine dell’estate nel Centro Pastorale entrerà in funzione un impianto solare da 1 megawatt, in grado di fornire energia a più di 100 case, e contribuirà alla compensazione annuale di circa 17mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica.

Lo stato del Massachusetts (USA), è caratterizzato da una storia di leadership nazionale nel campo della scienza, della tecnologia e delle politiche pubbliche, e, nel 2008, approvò il Global Warming Solutions Act, che impone allo Stato di ridurre le emissioni di gas serra, in tutti i settori, del 25% entro il 2020, rispetto ai livelli del 1990, e almeno dell’80% entro il 2050. Viene rilanciata decisamente “l’opportunità e l’obbligo di essere leader nella protezione della nostra casa comune; siamo chiamati a essere un faro per la nazione e il mondo. C’è ancora tempo per agire e quel momento è ora”. Si richiamano i rappresentanti politici ad affrontare la crisi climatica con soluzioni innovative e urgenza. Inoltre, emerge un severo monito affinché scienziati e leader religiosi, che spesso si avvicinano alle cose con visioni del mondo diverse, siano uniti sui cambiamenti climatici per l’importanza planetaria. Anche in tal senso si è pronunciato Philip Duffy, fisico, presidente e direttore esecutivo del Woods Hole Research Center, un laboratorio famoso nella ricerca su clima e impatti ambientali derivanti dall’accellerazione del surriscaldamento climatico. Riteniamo rilevante tale appello, in concomitanza con il 5 giugno, di cui richiamiamo l’attenzione per la ricorrenza della Giornata Mondiale dell’Ambiente.

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