Migranti, è scontro nel Governo. Salvini all'attacco: "Non possiamo sostituirci ai libici"

"Con Conte c'è una linea comune: rafforzare la sicurezza dei cittadini cittadini italiani, ponendo al centro del dibattito europeo il fatto che non possiamo essere lasciati soli". E' quanto dichiara il vicepremier Matteo Salvini al termine del vertice con il Presidente del consiglio Giuseppe Conte.

Nella giornata di ieri fibrillazioni nel governo sul destino dei 67 migranti salvati dal rimorchiatore italiano Vos Thalassa davanti alla Libia e trasferiti su nave Diciotti della Guardia costiera. 'Mettevano in pericolo l'equipaggio', secondo il ministro Toninelli. Ma Salvini non recede sulla sua linea e va all'attacco: 'Non possiamo sostituirci ai libici'.

'Ci siamo chiariti. La nave arriverà entro 15 ore in Italia', assicura Toninelli. Ma il Viminale conferma di non voler indicare il porto di attracco.

"Facciamo il punto sul caso del rimorchiatore Vos Thalassa, con a bordo 12 lavoratori italiani, che aveva tratto in salvo oltre 60 migranti. La nostra Guardia Costiera è stata chiamata dal comandante della nave ed è intervenuta per difendere l'equipaggio dalle minacce di morte perpetrate da alcuni dei migranti", dichiara il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli su Facebook in un post.

"Il Vos Thalassa è una imbarcazione italiana e, come prevedono le norme in casi di pericolo per l'equipaggio - prosegue il ministro- ha allertato Roma che è intervenuta con la nave Diciotti per difendere la vita del personale di bordo. Adesso i responsabili delle gravissime minacce ne risponderanno, senza sconti, di fronte alla giustizia".

"Noi salviamo le vite - conclude Toninelli - ma nessuna deroga sul rispetto della legalità e sulla tutela degli italiani che fanno lavori delicati e rischiosi all'estero".

La Guardia costiera è intervenuta perché il comandante della Vos Thalassa ha segnalato una situazione di "grave pericolo" per l'equipaggio -tutto composto da italiani - minacciato da alcuni migranti soccorsi all'arrivo in zona di una motovedetta libica.

DI MAIO: "PER NAVI ITALIANE PORTI APERTI" - "Se si tratta di una nave italiana intervenuta in una situazione che dovremo chiarire - ma ringrazio i militari italiani - bisogna dare seguito e farla sbarcare". Così il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio rispondendo ad una domanda sulla nave Diciotti nel corso della trasmissione Omnibus su La7. "Non è immaginabile - ha sottolineato - che chiudiamo i porti a una nave italiana" ma - ha aggiunto -"condivido le perplessità su quanto accade nel Mediterraneo", "se vogliamo sostituirci alle navi libiche non va bene". "Al di là di questo - ha aggiunto - abbiamo seri problemi a pensare che c'è una missione europea a guida italiana con navi che portano solo nei porti italiani". Di Maio ha quindi affermato che "i porti sono chiusi a ong che non rispettano le regole".
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