Moda: le mille 'Identity' della donna di oggi

di FRANCESCO GRECO - Una? Nessuna? Centomila? Prendendo a prestito il format teatrale di Pirandello, possiamo interrogarci sulla donna di oggi, senza la pretesa di afferrare il suo mistero, “l’eterno femminino”. E’ quello che ha fatto la giovane stilista tarantina Gaia Contestabile Ciaccio, che alla “visione” dello scrittore siciliano ha intrecciato e contaminato gli input estetici del film di James Mangold “Identity” (2003), che pure specula sui mille chiaroscuri dell’animo femminile in un tempo in cui i modelli di comportamento, le mode, i trend si sovrappongono sino a stordirci tutti.

Allieva della prestigiosa “Calcagnile Academy” (Lecce), dove Gaia prende confidenza con i materiali, le tecniche, le invenzioni, la semantica più intima e intrigante della moda del XXI secolo, ha elaborato il suo approccio del tutto originale, sino a darsi ormai una sua immagine ben definita e riconoscibile nel panorama delle nuove leve di un settore che al mondo piace sempre di più, che conquista per gusto e raffinatezza, che fa Pil anche in tempi di crisi.

Di Gaia sentiremo sicuramente parlare nel futuro più prossimo. Intanto, in questa intervista, spiega la sua idea di donna e come deve vestire per essere a suo agio nel mondo in ogni occasione: società, lavoro, cerimonie, tempo libero, vacanze, ecc.

DOMANDA: Qual è il concept che regge Identity?
RISPOSTA: "L’ispirazione della mia collezione si fonda sulla doppia personalità, poiché lo ritengo un tema molto trattato nella cultura letteraria e non.
Da appassionata di cinema, ho notato che molti registi basano i loro film sulla tematica in questione; ad esempio uno di questi “Identity”, rappresenta la fonte principale d’ispirazione. Lo ritengo molto interessante poiché, a una prima visione può sembrare comune, ma a un’analisi più attenta risulta intrigante e paradossalmente più arduo da comprendere".

D. Ha usato la locandina del film per il suo book…
R. "La copertina che ho scelto è la stessa del film in questione: essa rappresenta una mano dove al posto delle dita ci sono sagome di persone, proprio perché questa tematica ha come caratteristica peculiare la scissione della personalità di un individuo in più parti, ognuna delle quali con tratti differenti".

D. Che significa la maschera presente nei suoi modelli?
R. "E’ uno dei simboli utilizzati nella mia collezione: non a caso tutti i figurini che ho disegnato presentano il viso coperto; essa può essere considerata come lo strumento principale che permette la difesa dell’uomo dalle pressioni del mondo che lo circonda".

D. E quali gli altri elementi?
R. "Gli elementi che caratterizzano gli outfit sono essenzialmente quattro: balze, spallini, bottoni e asimmetrie".

D. E’ presente anche il bambù, con quale retroterra?
R. "Per quanto riguarda le prime, le balze, fonti d’ispirazione sono state le canne di bambù poiché presentano delle venature che le dividono in diverse parti, così come allo stesso modo qualsiasi capo può essere suddiviso da balze di svariate grandezze, in tema con la multi-sfaccettata personalità di un individuo".

D. E la tartaruga che significato ha?
R. "Un altro elemento a cui mi sono ispirata è il suo guscio, in quanto simbolo della sua difesa dagli attacchi nemici; la scelta per la forma degli spallini infatti non è casuale, poiché queste forme danno un senso di protezione e conforto".

D. I bottoni, invece?
R. “I bottoni che ho inserito nei miei capi li ho immaginati come gli occhi di una maschera proprio per la loro forma tondeggiante e ho voluto posizionarli in maniera asimmetrica, in linea con il contrasto su cui si basa tutta la mia collezione.
Infatti, come si può notare, i pantaloni e le giacche presentano sia lunghezze differenti da entrambe le parti che linee diverse”.

D. I suoi abiti valorizzano la donna del XXI secolo?
R. "Questo stile si adatta bene all’immagine di una donna forte e indipendente che, allo stesso tempo, ha dubbi e incertezze, che cerca di mascherare agli occhi della società".

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