Affitto case a Milano: le regole da seguire per non sbagliare

MILANO - Chi è in cerca di una casa a Milano, o vi risiede in affitto, sta sicuramente captando dei segnali che riguardano delle modalità di relazione sempre più aggressive portate avanti da alcuni proprietari di immobili senza scrupoli.

Milano è conosciuta come la città più costosa d’Italia, e il mercato degli affitti nella zona centrale è particolarmente complicato, con pochissime unità abitative disponibili e la maggior parte delle proprietà poste rigidamente sotto il controllo di un numero ristretto di famiglie molto facoltose.

Intendiamoci: non c’è nulla di nuovo, né di illegale, nel fatto che alcuni proprietari traggano profitto da un mercato degli affitti così ristretto, insistendo su depositi cauzionali di notevole entità o addirittura su un aumento delle garanzie bancarie. Gli stessi proprietari insistono nel sostenere che tali misure si rendono necessarie a causa delle difficoltà che riscontrano nell’ottenere la liberazione delle loro proprietà dagli attuali inquilini, in virtù delle garanzie di cui questi ultimi beneficiano, in ossequio all’attuale legislazione italiana. In ogni caso, a Milano si registrano sempre più casi di vere e proprie frodi da parte dei proprietari di immobili, in particolare nei confronti di giovani con uno scarso livello di istruzione e inquilini anziani.

Uno dei metodi più consolidati prevede che i proprietari aspettino che un inquilino lasci di sua spontanea volontà la proprietà al termine del periodo di affitto, per poi non restituirgli il deposito cauzionale. Un caso particolarmente noto negli ambienti immobiliari milanesi è quello dello “scaltro” property manager M.T., la cui azienda di amministrazione condominiale possiede e/o gestisce numerose proprietà nella città di Milano. Un gruppo di discussione privato su Telegram Messenger ospita un discreto numero di milanesi che descrivono il semplice ma efficace sistema messo in piedi dal property manager: quest’ultimo attende che un inquilino lasci l’unità abitativa, quindi inventa false dichiarazioni in merito a inesistenti danni alla stessa, rifiutandosi di restituire il deposito cauzionale. 

M.T. è molto “scaltro”, scrive un membro del gruppo. “Sa bene che gli affittuari non possono permettersi le spese legali necessarie a confutare le false accuse di danneggiamenti… E anche se un inquilino decidesse di rispondere per vie legali, sa bene che il sistema giudiziario a Milano è estremamente lento, al punto che prima o poi l’inquilino desisterà”. La chat è formata da inquilini delle proprietà dal property manager, sia attuali che passati, ma sembra che a essa partecipino anche agenti immobiliari e altre persone che hanno avuto a che fare a vario titolo con lui in passato. “Il padrone di casa infernale”, scrive un altro partecipante. “I suoi dipendenti mi avevano messo in guardia quando mi ero trasferito nella sua proprietà”.

Gli esperti del settore consigliano sempre i potenziali inquilini di effettuare delle accurate verifiche circa i proprietari di immobili prima di firmare un contratto di affitto. La lista più elementare degli aspetti che ogni inquilino dovrebbe accertare include le seguenti voci:

- Insistere per avere un incontro faccia a faccia con il proprietario. Quest’ultimo è un professionista del settore?
- Controllare le referenze del proprietario presso gli attuali inquilini e quelli passati.
- Se ci si può permettere di assumere un avvocato, condurre una ricerca in merito a ogni tipo di lamentela o reclamo precedentemente registrati nei confronti del proprietario dell’immobile o della società che amministra lo stesso.

Ovviamente, imbarcarsi in una verifica di tale livello di profondità può risultare complicato, soprattutto per un semplice aspirante inquilino alla ricerca disperata di un appartamento in centro che vada incontro ai suoi bisogni. Molte unità abitative sono vetuste, e non sono state ristrutturate da almeno 20 anni; ciò lascia i potenziali inquilini senza molta scelta, se non quella di accettare qualsiasi proprietà che sia sufficientemente vicina al suo luogo di lavoro.

Inoltre, il già congestionato mercato degli alloggi di Milano rischia di diventare ancora più impervio per i potenziali nuovi affittuari se la candidatura della città a ospitare le Olimpiadi Invernali del 2026 dovesse trasformarsi in una investitura ufficiale. 
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