Comunali Bari, Udc col centrodestra? Caroppo: "Inaccettabile, non si possono servire due padroni"

BARI - "Del centrodestra pugliese non può far parte, neanche nel più piccolo Comune, chi tiene il piede in più scarpe: se l'UdC vuol stare col centrodestra al Palazzo di città di Bari, bisogna che ci stia anche in Viale Capruzzi, nelle Province e financo a Celle di San Vito (FG), più piccolo comune di Puglia. Se vuole davvero tornare nella sua casa naturale, l'UdC può cominciare domani, in Consiglio Regionale, votando contro il folle DDL c.d. antiomofobia", commenta così il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, l’odierna rottura con l’UdC al tavolo regionale del centrodestra convocato in vista delle prossime amministrative.

"Sin dall’indomani delle elezioni politiche del 4 marzo, alle quali l’UdC ha partecipato in coalizione con il centrodestra, la Lega è stata il primo partito ad attivarsi per il recupero anche in Puglia di una formazione che da sempre e dappertutto in Italia sta col centrodestra - spiega Caroppo -. L’UdC, però, ha sempre declinato l’invito, partecipando al tavolo regionale solo per la definizione delle candidature alle provinciali. E invece poi l’UdC ha ufficializzato il suo sostegno ai candidati del centrosinistra alle elezioni provinciali di Lecce e Brindisi, un dato in linea con il sostegno alla maggioranza regionale e alla partecipazione alla Giunta Emiliano.
La collocazione naturale dell’UdC è quella nazionale, col centrodestra, e in Puglia l’UdC deve decidere da che parte stare: se vuole stare con il centrodestra nei comuni non può stare con Emiliano in Regione né altrove. Se vuole cominciare a tornare nella collocazione sua propria - conclude Caroppo - l’UdC già domani ha la possibilità di abbandonare la maggioranza di Emiliano esprimendo voto contrario in Consiglio Regionale al DDL c.d. “antiomofobia”, una legge folle, ideologica e liberticida della quale i pugliesi non hanno alcuna necessità".

Cera: “La Lega pugliese si scorda di quello che fa a Roma” - A stretto giro la replica del Presidente del Gruppo consiliare dei Popolari, Napoleone Cera. “Il responsabile regionale della Lega forse soffre di strabismo. L'UDC non ha bisogno di lavorare su due fronti, ma tiene fede a patti elettorali, tra l'altro condivisi a tutti i livelli del partito.
Anzi ha fatto di più.
A luglio abbiamo fatto un sondaggio online, proprio per chiedere ai nostri elettori che cosa pensassero sul voto alla legge sull'omofobia. Ottenendo una chiara decisione che non abbiamo fatto altro che interpretare in sede regionale.
Eppoi non potrei mai usare un tema etico come quello dell’omofobia per far saltare l’alleanza in Regione. Dopo tutto ci sono contratti o accordi di governo tra forze che la pensano diversamente su alcuni aspetti, ma che hanno diversi punti in comune e condividono un programma di governo.
Questo la Lega dovrebbe saperlo, visto quello che sta facendo a Roma, e mi sorprende l’accusa di incoerenza dato che loro stessi, per primi, hanno scaricato il centro-destra”.

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