Brindisi, 17enne vittima di violenze ed insulti. Psicologi: "Ennesimo episodio inquietante"

di PIERO CHIMENTI - Un ragazzo di 17 anni è stato vittima di violenze ed insulti da parte di due ragazzi di 18 e 20 anni. Il giovane, che si trovava nel rione Commenda di Brindisi, sarebbe stato portato con la forza in una piazzetta dove, dopo gli insulti, gli hanno abbassato i pantaloni filmando il tutto. I due responsabili di tali violenze sono stati denunciati dai carabinieri per violenza privata e diffamazione, e per aver compiuto atti di bullismo.

Minorenne aggredito in piazza a Brindisi, Di Gioia: “Ennesimo episodio inquietante" - Il Presidente dell’Ordine degli psicologi della regione Puglia Antonio Di Gioia: “Bisogna prevenire l'insorgere di personalità antisociali”. Lo scorso 5 novembre un ragazzo di 17 anni è stato condotto di forza in una piazza di Brindisi e, davanti a numerosi presenti, gli hanno abbassato i pantaloni e lo hanno preso a schiaffi rivolgendogli insulti omofobi. "Un atto orribile aggravato dall'umiliazione del filmato caricato su Instagram”, commenta il presidente dell’Ordine degli psicologi della regione Puglia, Antonio Di Gioia. “Il bullismo è un fenomeno sociale, oggi dalle caratteristiche sempre più complesse di quelle che potevamo riconoscere qualche tempo fa. Non ci sono solo il bullo, la vittima e gli spettatori. L'aggressione rappresenta un tentativo di sedare le paure, gli aspetti fobici dell'aggressore si manifestano con l'annientamento della vittima, individuata per caratteristiche di fragilità. Ma l'aggressione di fatto non risolve il problema perché le paure rimangono tali e si ha sempre bisogno di qualcuno su cui proiettarle nel tentativo invano di superarle”. La vittima ha denunciato l'aggressione ai carabinieri, che stanno cercando di verificare la posizione anche di altre persone coinvolte nella vicenda. "Sono cambiati i processi di socializzazione”, aggiunge Di Gioia. “Occorre intervenire subito per non compromettere lo sviluppo e l'integrazione sociale della vittima, ma serve anche prevenire l'insorgere del fenomeno con interventi mirati e che tengano conto del cambiamento del processo di aggregazione e appartenenza ai gruppi. Spesso vi è dietro un intreccio di caratteristiche e problematiche individuali e contestuali ed oggi il rischio è che con l'esposizione e l'amplificazione social si creino occasioni di bullismo passivo".

"Serve maggiore sensibilità verso questo argomento”, conclude il presidente degli psicologi pugliesi, “a partire dagli ambienti scolastici ed universitari, azioni formative, culturali, sociali e politiche per costruire coscienze e valori e prevenire l'insorgere di personalità antisociali".

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