Consorzi di bonifica, Amati: "Fallimentare la gestione privata dell’acqua, buttati 350 milioni. Avremmo fatto 6 ospedali"

BARI - “Dal 2002 ad oggi i Consorzi di bonifica sono costati alle tasche dei cittadini quasi 350 milioni di euro, circa 85 euro a persona, di cui circa 132 milioni a titolo di anticipazioni. Un’enormità. Con quella somma avremmo potuto costruire ben sei nuovi ospedali senza chiedere un centesimo a Roma. Il bello è che nonostante continuino a fare buchi nella gestione privata dell’acqua, la schiera dei loro difensori in politica si allarga pure ai Cinquestelle, i campioni della continuità inconcludente”. Lo dichiara il presidente della Commissione bilancio Fabiano Amati.

“Siamo di fronte ad una truffa politica perfetta. Ci sono parlamentari che invece di proporre la soppressione dei Consorzi, che è cosa di competenza del Parlamento in cui siedono, si inseriscono nelle competenze della Regione per dire che l’attività irrigua, quella che ogni anno fa perdite per quasi 5 milioni, deve rimanere nelle mani bucate dei soggetti privati Consorzi di bonifica e non in quelle interamente pubbliche e virtuose dell’Acquedotto pugliese. Insomma, una preferenza malcelata per la privatizzazione dell’acqua.
Il trasferimento delle funzioni irrigue ad AQP, invece, farebbe risparmiare circa 20 milioni all’anno a carico delle tasse dei cittadini e porterebbe finalmente sotto la gestione pubblica l’intero comparto acqua. Ed invece assistiamo a battaglie in cui si propone di continuare a sperperare le tasse pagate dai cittadini e a mantenere la gestione privatistica dell’acqua in agricoltura”.

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