Discarica Martucci, Laricchia: "Sentenza conferma danni ambientali, la Regione intervenga"


BARI - La consigliera regionale M5S Antonella Laricchia torna ad interrogare la Giunta regionale sulla discarica in contrada Martucci a Conversano. All’esito delle attività di indagine sulla stessa, lo scorso maggio la procura di Bari ha assolto i dieci imputati ‘perché il fatto non sussiste’. Una sentenza che però, ad un’attenta lettura delle motivazioni depositate solo poche settimane fa, certifica l’immissione di sostanze inquinanti nei terreni e fa emergere tutte le storture nella gestione dei rifiuti. Alla Regione Puglia ora spetta garantire la messa in sicurezza e bonifica dell’area.

“Alla luce delle enormi criticità ambientali emerse nel corso del procedimento penale e degli indirizzi forniti dal Giudice agli organismi di controllo e agli Enti Locali - dichiara Laricchia - sarebbe ora che la Giunta si esprimesse chiaramente sul futuro della discarica Martucci. La Regione deve ora, innanzitutto, avviare nel più breve tempo possibile le procedure per obbligare il gestore della discarica ad una corretta post-gestione delle aree e alla messa in sicurezza e alla bonifica dell’area vasta in contrada Martucci e fornire soluzioni tecniche e gestionali per garantire che la gestione dei rifiuti nell’ambito del Bacino BA/5 sia in grado di assicurare efficienza nella programmazione e, soprattutto, la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini”.

Nel sito persistono numerose criticità, tra le quali: assenza del pacchetto di chiusura sul 1° lotto, dal quale vi è fuoriuscita di percolato a causa della tipologia costruttiva dell’epoca della sua realizzazione; fuoriuscita di biogas dalle sponde del 3° lotto; perdite di percolato dalla vasca B causate dallo sversamento delle acque che, entrano nella vasca; mancata messa in sicurezza dei lotti 1° e 3°; mancato avvio della fase di post-gestione per il 3° lotto, per il quale è necessario altresì verificare la sussistenza delle polizze fideiussorie; presenza in area attigua a quella dell’impianto complesso di rifiuti abbancati illegalmente; presenza di dati epidemiologici anomali nei territori di Mola e Conversano.

“Il Giudice ha affermato che le criticità emerse - prosegue Laricchia - anche se non portano ad una condanna penale degli imputati, richiamano le responsabilità degli Enti preposti a far fronte alle problematiche segnalate, ampiamente descritte nelle relazioni dei periti.

Non dimentichiamo, infatti, che la peculiarità del sottosuolo caratterizzato da carsismo superficiale e le enormi criticità strutturali, ambientali e gestionali della discarica stessa, da sole, avrebbero dovuto scongiurare qualsiasi possibilità di realizzazione di impianti di discarica nel sito in esame.

Occorre anche informare i cittadini se, anche sulla base di quanto concordato nel corso del tavolo tecnico tenutosi la scorsa estate, sia finalmente stato riconvocato il Comitato Tecnico costituito nel 2013, mai concluso e che sarebbe dovuto durare 6 mesi, affinché riprenda i lavori di indagine presso l’area e concluda l’incarico ricevuto presentando i risultati raggiunti al Consiglio regionale che sarà presto chiamato ad esprimersi sul nuovo Piano di gestione dei rifiuti.

Pur conoscendo le dichiarazioni diffusa dell’AGER, suggeriamo alla Giunta, insieme all’avvocatura regionale, di rivedere l’affidamento della gestione in capo all’attuale gestore, in considerazione delle numerose irregolarità che lo stesso ha commesso e valutare un eventuale ricorso. La Regione ora - conclude - non può fare a meno di considerare le significative segnalazioni dei periti e la conseguente necessità di interventi strutturali e gestionali sul comparto di discarica, al fine di evitare, in primo luogo, le perdite di percolato e garantire sicurezza e salubrità”.

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