Il culto di San Nicola a Cipro


di VITTORIO POLITO - Recentemente il domenicano colto della Basilica di San Nicola di Bari e direttore del Centro Studi Nicolaiani, padre Gerardo Cioffari o.p., ha dedicato due numeri del suo “St Nicholas New”, un foglio che invia ai suoi “amici di tutto il mondo” per aggiornarli sulla cultura del Santo più noto al mondo. Questa volta il n. 122 ci informa e aggiorna sul “Culto di San Nicola a Cipro”, illustrando i recenti restauri recentemente eseguiti alla celebre icona del Santo di Kakopetrià.

Si tratta di un’opera molto celebre fra i cultori di iconografia bizantina, proveniente da una chiesa a 50 chilometri da Nicosia, Kakopetrià, appunto, restaurata dall’Istituto Superiore per Conservazione e il Restauro di Roma. Si tratta di “San Nicola del Tetto” (tis Stegis), esistente in una chiesa esternamente sobria ma internamente di grande ricchezza pittorica.

La realizzazione del restauro è frutto della collaborazione tra l’Italia e Cipro che si è conclusa con la benedizione dell’arcivescovo-primate di Cipro, Crisostomo II. Il lavoro è stato pubblicato ed illustrato in un volume bilingue, greco e italiano, “Cipro e l’Italia al tempo di Bisanzio. L’icona grande di San Nicola tis Stegis del XIII restaurata a Roma (Edizione del Museo Bizantino della Fondazione Arcivescovo Makarios III di Nicosia 2009).

A Cipro le icone con scene come quella di Kakopetrià non sono molte, tra queste meritano attenzione quella della demolita chiesa di Palodia e quelle di San Nicola a Tsakkistra e quella della Vergine Chrysaliniotissa di Nicosia.

La chiesa di San Nicola del Tetto a Kakopetrià, sui Monti Trodos, è certamente una delle più belle del Santo, sede di un monastero (katholikòn) dell’XI secolo poi scomparso, mentre la chiesa rimase meta di pellegrinaggi e, nel 1985, è entrata a far parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, insieme ad altre chiese della regione.

L’icona restaurata a Roma si trova in tutti i libri di arte bizantina e lo studioso Ioannis Eliades ne ha fatto uno studio approfondito, e a pag. 91-97 del citato testo, si possono visionare i particolari e le tecniche dell’opera.

Grazie a padre Gerardo Cioffari che con i suoi studi ci “regala” sempre nuove notizie e curiosità sul Santo di Mira, anzi di Bari, che mirano ad arricchire la storia di Nicola, il santo di tutte le genti.

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