Bari, blitz al 'quartiere a luci rosse' sul Lungomare: 13 arresti

BARI - Sono 13 le persone destinatarie a Bari di misure cautelari personali. Ben 11 gli appartamenti sottoposti a sequestro sul lungomare sud del capoluogo nell'ambito di una indagine in cui vengono contestati dalla Procura i reati di affitto di immobili a scopo di esercizio di casa di prostituzione, tolleranza abituale e sfruttamento della prostituzione.
 
Le ordinanze di custodia cautelare (due in carcere, 7 ai domiciliari di cui una non eseguita e quattro obblighi di dimora) sono state notificate a proprietari e gestori degli immobili sul lungomare Di Cagno Abbrescia e in via Alfredo Giovine, nei pressi degli stabilimenti balneari "Pane e Pomodoro", "Torre Quetta" e "Il Trullo".

Gli immobili - spiega la Procura di Bari - sono inseriti "in un vero e proprio 'quartiere a luci rosse', locati a donne extracomunitarie (soprattutto sudamericane) e di nazionalità rumena che per esercitare il meretricio, a fronte di canoni fittizi indicati nei contratti, corrispondevano ai proprietari/detentori somme giornaliere tra 100 e 150 euro".

In merito all’operazione odierna disposta dalla Procura, il sindaco Antonio Decaro dichiara: “Desidero ringraziare la Magistratura e la Polizia locale che, con il prezioso lavoro portato avanti in questi ultimi mesi, hanno consentito di chiudere un’operazione molto importante. Attraverso questa indagine, è stata infatti scoperta un’organizzazione criminale che aveva messo in piedi un vero e proprio quartiere a luci rosse lungo la costa sud della città.

Le attività condotte dal corpo municipale dimostrano che non abbiamo intenzione di cedere ad alcuna forma di illegalità e di degrado sociale, soprattutto quando si manifesta a danno di donne sottoposte a violenze e sfruttamento di ogni genere.

Attraverso la costanza di chi quotidianamente è impegnato nel contrasto alla criminalità, sono stati sequestrati 11 locali e consegnate alla giustizia 13 persone, tra Bari, Bitetto, Palo del Colle, Roma e Aosta, che da tempo ricattavano e sfruttavano donne, anche giovanissime, finite nella rete della prostituzione”.

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