Brexit, studio Bmj: boom di morti d'infarto nei prossimi anni


LONDRA - La Brexit potrebbe non arrecare solamente disagi di tipo economico ai cittadini inglesi. Con l'avvento dell'uscita dall'Ue del Regno Unito si rischierebbe infatti un vero e proprio boom di morti d'infarto per i rincari di frutta e verdura, in prevalenza importati. A rivelarlo uno studio pubblicato sul British Medical Journal (Bmj). In assenza di un accordo con l'Unione europea ('no deal') sull'uscita del Regno Unito "ci aspettiamo 12.400 morti in più tra il 2021 e il 2030. E anche con un'intesa commerciale prevediamo circa 6.000 morti in più tra ictus e infarti", ha sostenuto all'Afp Christopher Millet, dell'unità di valutazione delle politiche per la salute pubblica dell'Imperial College.

La Gran Bretagna dovrebbe lasciare l'Ue il prossimo 29 marzo ma le modalità per l'addio sono ancora da definire. "In base alle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), il pezzo delle banane salirebbe del 17%, delle arance del 14%", ha osservato Millet, indicando come i prezzi della frutta siano quelli destinati a subire i maggiori rincari.

Nel Regno Unito, nel 2017, la frutta importata ha rappresentato l'84% del totale e la verdura importata il 48%. E il principale fornitore di frutta della Gran Bretagna è proprio l'Unione europea. Ma con la Brexit anche l'import fuori dall'Ue diventerebbe più oneroso, con costi allineati alle regole della Wto o determinati sulla base di nuovi accordi commerciali bilaterali.

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