M5s-Lega: "Rimpatriare riserve auree italiane custodite all'estero"

ROMA - E' ancora giallo sul tesoretto d'oro della Banca d'Italia custodito all'estero. "Adottare le opportune iniziative al fine di definire l'assetto della proprietà delle riserve auree detenute dalla Banca d'Italia nel rispetto della normativa europea". È questo l'impegno che la maggioranza chiede al governo con una mozione calendarizzata per mercoledì in Aula al Senato.

La mozione, a prime firme di Alberto Bagnai (Lega) e Laura Bottici (M5s), chiede all'esecutivo di "adottare le iniziative opportune al fine di acquisire, anche attraverso la Banca d'Italia, le notizie relative alla consistenza e allo stato di conservazione delle riserve auree ancora detenute all'estero e le modalità per l'eventuale loro rimpatrio, oltre che le relative tempistiche". 

La proposta, in premessa, sottolinea anche che "la Banca d'Italia è il quarto detentore di riserve auree al mondo, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundesbank tedesca e il Fondo monetario internazionale; il quantitativo totale di oro detenuto dall'istituto, a seguito del conferimento di 141 tonnellate alla Banca centrale europea (BCE), è pari a 2.452 tonnellate (metriche) costituito prevalentemente da lingotti (95.493) e, per una parte minore, da monete; l'oro dell'istituto è custodito prevalentemente nei propri caveau e in parte all'estero, presso alcune banche centrali".

Dunque, a giudizio dei proponenti dell'atto di indirizzo, "la proprietà delle riserve auree nazionali è surrettiziamente apparsa nella discussione parlamentare come un tema di dibattito, specie dopo l'avvento del sistema bancario europeo e lo stratificarsi della normativa nazionale, rendendo dunque necessario un intervento legislativo chiarificatore". 

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