Xylella: M5S presenta lo studio per la ricostruzione del paesaggio dell’olivo in Salento


BARI - Il gruppo consiliare del M5S ha presentato questa mattina in conferenza stampa lo “studio per la prefigurazione di scenari territoriali futuri nella ricostruzione del paesaggio dell’olivo”, commissionato e autofinanziato dal gruppo. 

Lo studio, concluso nel mese di maggio 2019, ha posto l’attenzione sul contesto territoriale salentino per individuare regole rigenerative e criteri d’intervento per la ricostruzione del paesaggio storico dell’olivo. Infatti, attraverso l’analisi strutturale e funzionale di questo paesaggio, si assume come obiettivo quello di orientare le pratiche del reimpianto dell’olivo verso un “progetto territoriale di paesaggio” che sappia riconoscere e ricostruire le specificità dei caratteri persistenti di lunga durata, che denotano l’individualità dei paesaggi dell’olivo nel Salento. 

“Il lavoro - hanno spiegato i cinquestelle - esamina le condizioni strutturali e la rilevanza funzionale dell’olivo in modo da individuare regole di riproducibilità e criteri d’intervento propedeutici alla prefigurazione di scenari territoriali futuri nella ricostruzione di questo paesaggio. Sono stati evidenziati i fattori chiave del problema, per individuare opportune politiche e strategie d’ intervento e definire operativamente i progetti territoriali con i quali sperimentare la ricostruzione sociale del paesaggio rurale”

Lo studio pone il problema di guardare al futuro del territorio salentino attraverso  un vero e proprio “progetto territoriale di paesaggio”, per garantire non solo la ricostruzione delle potenzialità produttive, ma anche la riproducibilità dei caratteri strutturali del territorio, la funzionalità e la razionalità ambientale del paesaggio rurale.

“Siamo convinti - hanno continuato - che una politica territoriale che intenda contribuire alla riqualificazione o alla ricostruzione del paesaggio rurale salentino, non possa tenere distinti i due principali aspetti del problema: quello socio-economico-produttivo e quello paesaggistico-ambientale. Siamo consapevoli, inoltre, che una politica tesa a integrare i diversi fattori in gioco non possa che partire dal presupposto che il paesaggio, oltre ad essere un bene pubblico, sia soprattutto una produzione collettiva, nella quale intervengono a diverso titolo una moltitudine di attori. Per questo risultano poco incisivi gli interventi spot praticabili dalle singole aziende agricole con il reimpianto dell’olivo: in questi casi, infatti, è importante orientare l’azione su aree valutate e pianificate a questo scopo, in cui  solo una visione integrata dei problemi può rendere percepibile il raggiungimento di un duplice obiettivo: quello di riabilitare l’economia legata a un settore produttivo strategico, come quello dell’olivicoltura salentina, e, allo stesso tempo, quello di migliorare la qualità paesaggistica e ambientale dei luoghi devastati dal disseccamento degli olivi. Auspichiamo che il governo regionale, le associazioni di categoria e le diverse rappresentanze territoriali, prestino particolare attenzione alla necessità di integrare politiche settoriali e politiche territoriali per la ricostruzione della campagna contemporanea nel Salento. Crediamo, infatti, che il paesaggio rurale si configuri come una vera e propria risorsa economica sulla quale un territorio può basare la sua valorizzazione e promozione, per ricostruire o accrescere la sua reputazione e per incrementare o affermare la sua attrattività turistico-culturale. La sfida per i prossimi decenni è quindi quella di innescare nuovi percorsi di sviluppo, integrando l’economia dell’impresa agricola multifunzionale con le politiche territoriali per il paesaggio rurale”.
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