Quanto costa il Decreto Dignità alla Serie A?

Un anno fa ci si chiedeva a quali e quante conseguenze avrebbe potuto portare il Decreto Dignità, la misura veementemente voluta dal Movimento 5 Stelle e poi successivamente applicata, in vigore totalmente dallo scorso luglio. Oggi, per l’appunto, quei dubbi sono realtà e le previsioni si sono avverate. Il Decreto costa ed anche molto all’Italia e alla sua economia: il divieto di pubblicità sul gioco d’azzardo porta una perdita notevole ad ogni settore legato ai Giochi ed uno di questi è quello calcistico.

La Serie A, il massimo campionato di calcio italiano, uno dei principali in Europa e nel Mondo, ne è uscito fortemente ridimensionato dopo l’entrata in vigore del Decreto voluto e approvato dall’allora vigente governo gialloverde. Il Decreto costa molto: difatti, lo stop agli sponsor ha generato un vuoto da 35 milioni di euro nelle casse dei club italiani della massima Sere. Due esempi su tutti: Lazio e Roma hanno perso 4,5 milioni di euro annui, a causa della interruzione dei loro contratti di sponsor con Betway (uno degli operatori di casinò AAMS leader in Italia) e Marathon Bet. La Roma, nella fattispecie, ha dovuto dire addio ad altri quindici milioni di euro totali previsti nel contratto, bruscamente interrotto. Della Serie succede solo in Italia.

Altrove, ad esempio in Spagna o in Inghilterra, rispettivamente Liga e Premier hanno diciannove su venti squadre sponsorizzate da società di betting: nel 2007 in Spagna il Real Madrid avviò quella che oggi è una vera e propria tendenza e che in Liga vede esclusa la sola Real Sociedad, per scelta dei tifosi, condivisa dalla stessa società. I soldi girano, i guadagni aumentano. Il boom delle sponsorizzazioni, soprattutto in Spagna, è uno dei primi effetti della migrazione di capitali provenienti da operatori di gioco che consideravano l’Italia come uno dei mercati di riferimento a livello europeo e mondiale. La limitazione della visibilità a livello mediatico legata alla censura degli spot pubblicitari, ha spinto le aziende estere a spostare buona parte del capitale d’investimento nel mercato spagnolo, che potrebbe divenire a breve uno dei punti di riferimento a livello europeo, a discapito della nostra filiera e dei club calcistici che vengono sovvenzionati dai grandi operatori.

Le squadre italiane, lo ricordiamo, venti in A, hanno dovuto dire no a 100 milioni di euro subito, ed altri ne perderanno nei prossimi anni. Assieme al vuoto negli spot, sulle maglie, sui cartelloni, per volontà del Decreto Dignità. Una misura dal costo di 100 milioni di euro, quanto il cartellino di Cristiano Ronaldo, comprato per la stessa cifra dalla Juve un anno e mezzo fa. Ma è mai possibile che un Decreto costi così caro?

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