Governo, Calderoli: 'Li freghiamo con il 'Popolarellum''


ROMA - Il senatore del Carroccio Roberto Calderoli si dice convinto che il Governo Pd-M5S avrà vita breve e che “se tutto va bene, il 10 febbraio la Corte Costituzionale delibera e dà il via libera” al quesito referendario per la legge elettorale. Che si chiamerà Popolarellum, “visto che lo deciderà il popolo”. Oggi il quesito viene depositato in Cassazione, e sul referendum “sono sicuro che lo vinceremo” dice.

In un'intervista rilasciata Messaggero, il senatore spiega poi che il quesito verrà ammesso perché “quella che viene fuori è una legge elettorale come qualunque altra che esce dal Parlamento” e “come tutte le altre ha la necessità della definizione dei collegi attraverso una delega al governo”. “io" precisa "ho usato la stessa delega che è prevista nella legge 51 del 2019, ovvero quella leggina che rende applicabile la legge elettorale anche in caso di riduzione del numero dei parlamentari”. Però Calderoli dice anche: “Non scommetto mai al 100% su niente, ma sono sicuro che la legge che viene fuori funziona”, del resto “i testi sono in giro ormai da 15 giorni, se li sono spulciati, se avessero trovato dei difetti nel meccanismo lo avrebbero già detto”.

La legge, racconta ancora al Corriere il senatore, prevede “l’abolizione della parte proporzionale del Rosatellum” e “con un lavoro di taglio e di cesello, verrà fuori una legge completamente maggioritaria”. Al quotidiano che obietta che il Parlamento si troverebbe nella condizione di completare una legge che non vuole, Calderoli replica: “non il Parlamento, ma il governo”. “Comunque" aggiunge "sarei molto cauto a dir e di no: se il governo si rifiutasse, tornerebbero i forconi per le strade. E questa volta non sarebbero solo per l’agricoltura”.
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