Renzi confessa: "Nel Pd sette anni di fuoco amico"

ROMA - Arriva la confessione dell'ex segretario dem Matteo Renzi sulla sua avventura nel Partito democratico. "Non credo che ci sia una sola persona che negli ultimi sette anni sia stata in Italia, che si sia stupita" della scissione del Pd e della nascita di Italia Viva. Così l'ex premier alla Stampa Estera. "Non credo ci sia una persona che dopo sette anni di litigi e di fuoco amico abbia detto 'non me l'aspettavo'. La visione 'che sorpresa il Pd era così unito' cancella quello che è successo negli ultimi anni. Io non ho fatto una cosa pensando né a me né a Zingaretti né al Pd. L'ho fatto pensando all'Italia", ha aggiunto Renzi.

"Questo governo non è il campo di battaglia fra parti politiche", ha proseguito l'ex premier, che si è detto sicuro che l'esecutivo arriverà a fine legislatura. Non manca però qualche stoccata agli ex compagni di viaggio: "Appena arrivato Zingaretti ha messo alle Riforme istituzionali uno che ha votato No al nostro referendum. Sul lavoro ha messo uno che ha sempre detto No al Jobs Act. C'è discontinuità, quindi se Bindi e Boldrini tornano nel Pd è fisiologico".

"Nell'ultimo anno il governo populista ha rappresentato il futuro come una minaccia: la minaccia dell'immigrazione", ha proseguito Renzi, "di fronte a questa narrazione, altri hanno rappresentato il futuro come il luogo della paura perché l'innovazione farà perdere posti di lavoro, che è fisiologico, ma da che mondo è mondo sempre si distruggono dei lavori per crearne altri".
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