Libri: un pregevole volume dedicato a Martina Franca


di VITTORIO POLITO - È stato pubblicato per i tipi di Adda editore il volume di Vito Bianchi e Anna Marangi “Martina Franca”, illustrato con le inconfondibili foto di Nicola Amato, ad eccezione di alcune altre che sono di Anna Marangi, Cecilia Vaccari e Marta Massafra.

Martina Franca, una delle perle della Valle d’Itria, non ha bisogno di presentazioni, basta ricordare che sorge alle pendici meridionali della Murgia ed è abitata da circa cinquantamila persone, che il suo nome deriva dal Santo Patrono francese, Martino di Tours e contornata dai Trulli.

Il pregevole volume è diviso in quattro parti: La storia della città; Itinerario nel borgo antico; Viaggio nella campagna martinese e Approfondimenti. Affronta numerosi argomenti tra storia, identità della città, il Festival della Valle d’Itria, le decorazioni del Palazzo Ducale, le Chiese, i Conventi, la Collegiata, il Bosco delle Pianelle, i riti della Settimana Santa, la Valle d’Itria ed i suoi trulli, il convento dei Cappuccini, la Ciclovia dell’Acquedotto, la costruzione di un trullo, ecc. Per gli approfondimenti si parla di Martina a tavola, dei Santi Patroni, del folklore, dell’artigianato dei viaggiatori nel tempo, dei viaggiatori ed anche del dialetto. Com’è noto Martina Franca anche se faceva parte della Terra d’Otranto, nel suo dialetto ha risentito della terra apulo-barese e di alcuni strascichi grecofoni, orientali e francofoni. Nel volume, sono riportati alcuni detti, scritti in maniera semplice per una facile lettura e comprensione, finalizzata a dare un’idea della martinesità e della saggezza popolare.

Scorrendo le pagine del volume noto una foto relativa al Palazzo Recupero, un palazzo che parla di storia e di arte ed ha ancora lo stemma di casa Caracciolo, che da oltre trentacinque anni ospita nel suo “Salotto”, magistralmente gestito da Teresa Gentile, autentici portatori di talenti pittorici, poetici, artigianali, musicali o canori, ecc., uno spazio finalizzato al rafforzamento della presa di coscienza del proprio valore.

I più umili e volenterosi, quelli che non si autocelebrano, ma sanno dialogare con chi è migliore per poter sempre meglio esprimere la propria idea di bellezza e di armonia, sono pervenuti a notorietà ma hanno continuato ad essere accanto agli altri perché ormai legati da sincera e rispettosa amicizia. E, chi scrive, ha avuto l’onore di essere presente a una delle serate, quella dell’amicizia, prezioso tassello di pace, gioia, ottimismo, positività, opportunità, riconoscenza, rispetto reciproco e speranza.
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