Oggi la festa dei donatori per i 30 anni del Gruppo Fratres San Rocco

di LUIGI LAGUARAGNELLA - E’ doveroso celebrare con una messa e con un momento di festa. E’ doveroso ricordare questo importante anniversario, perché negli anni grazie ai volontari e ai donatori sono state salvate numerose vite.

Oggi si ricordano i 30 anni del Gruppo Fratres San Rocco di Bari, che svolge le sue attività all’interno della parrocchia del Preziosissimo Sangue nel quartiere Libertà.

Alle 19.00 nella chiesa guidata dai Missionari del Preziosissimo, don Nicola Giampaolo fondatore del gruppo, celebrerà la Messa insieme a tanta gente vicina e che ha sostenuto la Fratres nel corso di questi lunghi anni. A seguire con circa 140 persone tra vecchi (si può donare fino 65 anni di età, 70 anni se si è già donatori) e nuovi donatori, giovani, adulti, famiglie, volontari e simpatizzanti una festa in un posto non lontano dalla chiesa, concluderà una giornata che ricorda, come dice Marcello Longo, presidente del Gruppo San Rocco “mira ancora una volta a divulgare la cultura della donazione che contribuisce a salvare vite”. Sarà una vera e propria festa dei donatori.

Grazie alle urgenti richieste di sangue, l’attività di volontariato della Fratres, ha contribuito a quella speranza di vita, alla generosità che si fa rigeneratrice.

Dal 1996 nei locali della parrocchia del Preziosissimo Sangue si è iniziato a raccogliere sangue per rispondere alla emergenze e per essere di supporto negli unici due centri specializzati presso il Policlinico e l’Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII. L’attività della Fratres è importante perché permette di entrare in relazione, di conoscere i donatori e chi fa richieste del sangue. Tutto ciò crea un circuito virtuoso.

Dai locali della parrocchia, da qualche anno per quattro volte all’anno, un’autoemoteca del Policlinico sosta vicino la chiesa del quartiere Libertà per la consueta raccolta di sangue. In media i donatori totali attivi sono circa 500, sensibilizzati dall’impegno di circa 10 volontari (si passa da tutte le generazioni dagli ottantenni e ai diciottenni) che riescono a trasmettere l’importanza del gesto di donare sangue. Un lavoro del quotidiano, che guarda sempre al futuro, alla speranza, alla vita.

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