(ANSA) |
E prosegue: "I lavoratori dell’indotto, invece, vengono considerati di Serie B, come se fosse scontato che il loro destino sia irreversibile. Non solo, ma le Istituzioni si sono dimenticate anche delle aziende dell’indotto, di chi potrebbe continuare a garantire il lavoro a 5/6mila addetti. Queste nel silenzio più totale, nell’ultimo anno, hanno perso molte commesse perché l’Arcelor Mittal ha spesso preferito aziende di riferimento e del Nord, senza neppure saldare i crediti che queste vantano. Su questa problematica avevo personalmente chiesto un’audizione con i vertici del siderurgico; l’audizione è avvenuta non più di un mese fa, ma senza nessun esito e oggi appare fin troppo chiaro il motivo: Arcelor Mittal stava già pensando di abbandonare Taranto. Ieri il premier Conte ha convocato a Roma il presidente della Regione, Emiliano, e il sindaco di Taranto, Melucci. La mia speranza è che le due principali istituzioni locali possano difendere il territorio e i loro cittadini a 360 gradi non dimenticando proprio coloro che sono meno garantiti”, conclude Perrini.