Sbloccato iter per l’archivistica partecipata delle collezioni museali. Bozzetti (M5S): “Lavoro per dare opportunità al territorio”

BARI - “Finalmente, è stato sbloccato l’iter che porterà ad avviare in tutta la Puglia, partendo in via sperimentale dal Museo Ribezzo di Brindisi, il progetto finalizzato all’Archivistica partecipata delle collezioni museali pugliesi”. Lo annuncia il consigliere del M5S Gianluca Bozzetti, da mesi impegnato a sollecitare l’assessore Capone affinché si desse seguito all’emendamento a sua firma approvato nel bilancio regionale del 2018 che prevedeva lo stanziamento di 300mila euro l’anno per il triennio 2019/2020/2021 finalizzati alla creazione di “Modelli e sistemi innovativi a sostegno di un’archivistica partecipata”

Il prossimo 9 gennaio, fa sapere il consigliere cinquestelle, nella sede del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia ci sarà un incontro per definire i dettagli dell’apposita convenzione che, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura regionale e il coordinamento del Teatro Pubblico Pugliese, vedrà interessati il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università del Salento, il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia, il Centro di Fisica Applicata, Datazione e Diagnostica (CEDAD) dell'Università del Salento e i poli biblio museali pugliesi, a partire da quello brindisino.

“Partendo in via sperimentale da alcuni reperti presenti al Museo Ribezzo di Brindisi - continua Bozzetti -  verrà per la prima volta avviato uno studio scientifico dei reperti più significativi attraverso lo studio e le analisi del CEDAD, così da poter anche pianificare per il futuro eventuali interventi di restauro o conservativi. Un’opportunità quindi anche per le università coinvolte e molti ricercatori che, grazie proprio alla posta messa in bilancio, potranno così usufruire di borse di studio utili a portare avanti il progetto per almeno i prossimi tre anni. Parliamo di un'opportunità trasversale anche per il territorio: sosteniamo, infatti, in parte anche la cittadella della ricerca, che é sede del CEDAD, e portiamo nuova conoscenza e cultura alla storia e all'archeologia della nostra zona. Mentre c’è chi prova costantemente ad umiliare il nostro territorio o pensa solo a fare polemica strumentale sul nulla, c’è chi invece lavora costantemente e prova a dare nuova linfa a Brindisi, partendo dalla valorizzazione della ricchezza più grande che abbiamo: il nostro patrimonio storico/archeologico/culturale”.
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