Chef save the food, consigli e comportamenti per non sprecare il cibo

MILANO - In termini di costi, si traduce in una perdita di circa 450 euro l’anno a famiglia. Il cibo è energia per la vita, racconta la storia di un territorio e del suo popolo, emoziona, unisce. L’alimentazione ha valore nutritivo, sociale, culturale ed ecologico, mettendo in relazione l’uomo e la natura.

Avere consapevolezza del cibo, dell’ambiente e delle conseguenze generate dal suo spreco è il primo passo per contrastare comportamenti negativi.La popolazione globale consuma tutte le risorse naturali a disposizione, annualmente, già dal 1° agosto dell’anno in corso (Global Footprint Network, 2018). Questo momento è denominato Giorno del sovrasfruttamento delle risorse della Terra (Earth Overshoot Day) e rappresenta il superamento del limite delle risorse disponibili. Dagli Anni '70, questo limite continua ad anticiparsi: nell'arco di circa 40 anni, si è passati a identificare l’Earth Overshoot Day dal 29 dicembre all'attuale 1° agosto.

Secondo uno studio pubblicato da Environmental Science & Technology, condotto dal Potsdam Institute for Climate Impact Research, si stima che nel 2050 il fabbisogno globale di cibo aumenterà tra il 2% e il 20%, e che le emissioni di gas serra del settore agricolo aumenteranno dalle attuali 0,5% giga-tonnellate di CO2 annue a una cifra compresa tra 1,9% e 2,5%.

I dati della FAO dicono che con il cibo buttato nella sola Europa, si potrebbero sfamare 200 milioni di persone. In Italia, in particolare, sono ancora alte le percentuali degli sprechi domestici di cibo: il consumatore arriva a gettare una media di 110,5 kg di cibo all’anno, indizio di una scarsa attenzione e di una bassa sensibilità nei confronti dello spreco.

L’Osservatorio sugli sprechi ha rilevato che, in Italia, tra i prodotti più sprecati a livello domestico si trovano pesce (15%), frutta e verdura (17%), pasta e pane (28%), uova (29%), carne (30%) e latticini (32%). In termini di costi, questo si traduce in una perdita di circa 450 euro l’anno a famiglia.

Nella filiera di approvvigionamento alimentare, la fase produttiva, la fase distributiva e la fase del consumo sono quelle in cui si verificano i maggiori sprechi. Il programma di LA5 si focalizzerà proprio sulla fase del consumo, perché intervenire sul fronte dell’informazione e della sensibilizzazione dei consumatori è fondamentale. In questa fase, e principalmente nei Paesi ricchi, infatti, avvengono gli sprechi più consistenti.

Tra le principali cause di spreco: le cattive abitudini di spesa di milioni di persone; l’inosservanza delle indicazioni poste in etichetta sulla corretta modalità di conservazione degli alimenti; le date di scadenza troppo rigide; la tendenza a servire porzioni di cibo troppo abbondanti; le promozioni, che spingono i consumatori a comprare più cibo del necessario.

Senza una corretta educazione del consumatore volta a modificare i suoi comportamenti errati, che costituiscono la causa principale dello spreco alimentare, le iniziative di intervento in fase di produzione - mirate alla riduzione e/o al recupero dei prodotti alimentari, non più vendibili ma ancora commestibili - risultano inefficaci. È fondamentale anche ricordare che lo spreco alimentare si traduce in un enorme sperpero di risorse, tra cui acqua, terra, energia, lavoro e capitali, e in ulteriori emissioni di gas serra, che contribuiscono al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici.
Il gas metano prodotto dal cibo che finisce in discarica è 21 volte più dannoso dell’anidride carbonica. La metà dell'impatto ambientale (52%) è dovuto allo spreco di cibo ed è causato dalle economie domestiche e dalla gastronomia (mentre il 27% dall'industria di trasformazione e solo l'8% dal commercio).

«Chef Save The Food!» è parte di un progetto volto ad aumentare la conoscenza e l’educazione dei cittadini consumatori verso un consumo consapevole e responsabile. L’intento è promuovere principi virtuosi di etica e di stili di vita responsabili, tramite attività di lotta allo spreco di risorse e di educazione al risparmio.Il progetto Consuma Consapevole & Responsabile è finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (DM 7 febbraio 2018) e ideato da CODICI - Centro per i diritti del cittadino.

«Siamo in sei miliardi su questo Pianeta e produciamo cibo per 12 miliardi di persone.Ogni giorno solo in Italia vengono buttate più di 4.000 tonnellate di cibo, in Europa 50.000. Questo mentre 17.000 bambini muoiono ogni giorno di fame. Insostenibile è dire poco».

Carlo Petrini
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