Inaugurato anno giudiziario a Bari

BARI - “Gli interventi del presidente della Corte d’appello Franco Cassano e del procuratore generale Annamaria Tosto sono stati due interventi straordinari. Hanno tenuto insieme la tradizione della magistratura italiana, fedele alla Costituzione e all'uomo se mi permettete, la centralità dell’uomo anche nell'amministrazione della giustizia, con le distorsioni che questa ossessione securitaria creano. Tutti hanno paura di tutto, perché la politica si serve spesso della paura per fare le campagne elettorali. Nella sostanza, invece, da dieci anni a questa parte i reati sono in calo verticale. Se solo mi ricordo, quando facevo il magistrato, cosa era vivere a Bari: una continuazione di furti, bombe o estorsioni. La gente dimentica, questo evidentemente costituisce una preoccupazione per i magistrati, perché in entrambi gli interventi si è ritenuto giustificare che una giustizia che fa vendetta ma cher non crea equilibrio nella società e coesione è una giustizia che in realtà perde la sua funzione fondamentale. E’ dura spiegarlo.

Io non sono mai stato un pubblico ministero che arrestava le persone e buttava la chiave, perché so perfettamente che fare giustizia è un atto doloroso, complesso, duro, anche contraddittorio qualche volta e che naturalmente il sistema giudiziario non può vivere senza il contesto della società. Ecco perché la Regione Puglia investe 13 milioni di euro sui programmi della educazione alla legalità dei bambini, consente alle scuole, alle parrocchie, alle associazioni sportive di parlare di mafia e di emancipare i nostri piccoli dalla pedagogia dei gruppi mafiosi. Ho fatto tesoro della lezione che ho appreso da Giovanni Falcone, da Paolo Borsellino, da Don Luigi Ciotti e da tutta la mia esperienza giudiziaria”.

Lo ha detto questa mattina il presidente Michele Emiliano a margine dell’inaugurazione dell’anno giudiziario a Bari, che si è tenuta nell’Aula Magna della Corte d’Appello.
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