Silvia Romano: "Non mi sono sposata, ho chiesto io il Corano"

ROMA - "Sono serena e durante il sequestro sono stata trattata sempre bene". E' l'incipit del racconto del rapimento di Silvia Romano agli inquirenti, che l'hanno ascoltata subito dopo il suo arrivo in Italia dopo il rapimento 18 mesi fa in un villaggio del Kenya. "Mi hanno assicurato che non sarei stata uccisa, e così è stato. In questi mesi sono stata trasferita frequentemente e sempre in luoghi abitati e alla presenza degli stessi carcerieri". 

In merito alla sua conversione all'Islam, Silvia ha raccontato che "è successo a metà prigionia, quando ho chiesto di poter leggere il Corano e sono stata accontentata" definendo la sua conversione all'Islam che ha definito "spontanea e non forzata. In questi mesi mi è stato messo a disposizione un Corano e grazie ai miei carcerieri ho imparato anche un pò di arabo. Loro mi hanno spiegato le loro ragioni e la loro cultura. Il mio processo di riconversione è stato lento in questi mesi. Non c'è stato alcun matrimonio né relazione - ha raccontato ancora - solo rispetto. Mi sono spostata con più di un carceriere in almeno quattro covi, che erano all'interno di appartamenti nei villaggi -ha ricordato Romano- Loro erano armati ed a volto coperto, ma sono sempre stata trattata bene ed ero libera di muovermi all'interno dei covi, che erano comunque sorvegliati.

La Romano, la cooperante rapita 18 mesi fa in un villaggio del Kenya, è tornata domenica 10 maggio in Italia. L'aereo che l'ha riportata nel suo paese è atterrato a Ciampino dove ad accoglierla, oltre ai familiari, anche il premier Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

La giovane, sorridente, ha salutato il premier Conte e il ministro di Maio e ha poi abbracciato a lungo i genitori e la sorella. La volontaria è stata liberata ieri in una zona non lontana dalla capitale della Somalia. La Romano è scesa dalla scaletta dell'aereo, indossando una veste islamica verde. Indossa anche una mascherina anti-coronavirus.

DI MAIO: "PER LEI 18 MESI DI GRANDE SOFFERENZA" - Oggi, verso le 14, saremo a Ciampino ad accoglierla. Le ho parlato per qualche minuto al telefono: sta bene e non vede l'ora di rivedere la famiglia. Per Silvia sono stati 18 mesi di grande sofferenza. Per la sua famiglia sono stati 18 mesi di dolore". A scriverlo su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

"Voglio ringraziare donne e uomini del Ministero degli Affari Esteri che in questi 18 mesi hanno sempre supportato la famiglia. A volte semplicemente con una parola di conforto, perché in momenti bui come questi nessuno deve rimanere solo", ha continuato.

"Ho conservato questa foto sul mio telefono. Il sorriso di Silvia, la felicità nei suoi occhi. - scrive Di Maio - Quella di ieri è stata una giornata intensa e importante. Quando i nostri servizi di intelligence esterna ci hanno chiamato per darci la notizia della liberazione di Silvia Romano tutti noi abbiamo provato una gioia indescrivibile".
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