Sanità, Laricchia (M5S): “Telemedicina utile solo con il rafforzamento dell’offerta sanitaria territoriale”


BARI - “Da sempre abbiamo ribadito l’importanza di una sanità che risponda alle esigenze del territorio, chiedendo un cambio di passo a questa politica regionale che ha portato solo a una progressiva riduzione delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie, pregiudicando gravemente l’efficienza del servizio sanitario regionale con chiusure mascherate da riconversioni a cui non è seguito un adeguato potenziamento dell’assistenza territoriale con la conseguenza di una diminuzione dei posti letto. Per questo condividiamo le richieste del Sindacato dei Medici Italiani, che coincidono con quanto da noi più volte segnalato e che puntano i riflettori sulla valorizzazione della sanità territoriale, strumento fondamentale per una crescita anche nella telemedicina”, lo dichiara candidata presidente alla Regione Puglia del M5S Antonella Laricchia dopo la lettera aperta inviata dalla segreteria regionale Puglia del Sindacato Medici Italiani a tutte le istituzioni politiche locali, ai direttori generali delle Asl provinciali e alla Fimmg e Snami per chiedere che venga valorizzata la figura dei medici sul territorio, interlocutori fondamentali per sviluppare una sanità rispondente alle esigenze dei cittadini e dai quali può dipendere l’efficacia dei servizi di telemedicina.

“L’emergenza sanitaria Covid-19 - continua Laricchia - ha messo in luce tutti i limiti di una sanità basata sul rafforzamento del privato, modello Lombardia, ma anche di un servizio non adeguatamente distribuito sul territorio. La telemedicina, il monitoraggio in remoto e piattaforme online, di cui da tempo chiediamo l’implementazione,  possono essere strumenti efficaci, ma non possono sostituire il ruolo del professionista sul territorio e la relazione fondamentale medico-paziente, come invece è accaduto con il progetto regionale H-Casa che ha ridotto il ruolo del medico a operatore di call center, come ha denunciato il Sindacato Medici Italiani. Per questo è necessario che la telemedicina, per essere davvero una risorsa, sia un progetto condiviso e concordato con i medici del territorio, valorizzando le risorse dei medici di famiglia”.
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