“Inaccettabile morire perche’ un cane selvatico attraversa la strada”: i familiari di Giuseppe De Michele chiedono giustizia


POLIGNANO (BA) - Rendere giustizia a Giuseppe De Michele e ai suoi familiari: non è concepibile nel terzo millennio perdere la vita per strada a causa di un animale selvatico. E’ questo l’impegno forte assunto da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che, attraverso il responsabile della sede di Bari, Sabino De Benedictis, sta seguendo il tragico incidente stradale di cui è rimasto vittima ad appena 48 anni il noto e stimato imprenditore di Turi titolare di dell’omonima, apprezzata agenzia di onoranze funebri.

Com’è tristemente noto, il 9 settembre 2020, alle 23.15, il 48enne stava percorrendo in sella alla sua Suzuki Gsx R1000 la Provinciale 121 Polignano-Conversano, verso Conversano, per rincasare quando, nei pressi della stazione di servizio Ip, nel comune di Polignano a Mare, all’improvviso gli è sbucato dal lato della strada, per attraversarla, un cane di grossa taglia, un pastore tedesco, risultato poi randagio: la circostanza è acclarata dalla carcassa dell’animale, rinvenuta sulla strada, e dallo stesso rapporto delle forze dell’ordine. De Michele ha tentato una manovra disperata e in extremis per evitarlo, ma non c’è riuscito, e tra lo scarto a cui è stato costretto e l’impatto con il cane ha perso il controllo della sua due ruote, venendo sbalzato dal sellino e rovinando sull’asfalto dopo un volo di svariati metri: una sequenza terribile che non gli ha lasciato scampo, è deceduto praticamente sul colpo e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo dei sanitari del 118 di Conversano accorsi in ambulanza.

Sul posto per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Polignano a Mare e, come da prassi, la Procura competente, di Bari, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Ignazio Francesco Abbadessa, ha aperto un procedimento penale per il reato di omicidio stradale, al momento a carico di ignoti. Per essere assistiti, i congiunti della vittima, con particolare riferimento al suo unico figlio di appena 18 anni, si sono quindi affidati a Studio3A-Valore S.p.A., che si è subito messo al lavoro per acquisire tutta la documentazione relativa al sinistro e per vagliarla tramite i propri esperti.

L’auspicio, innanzitutto, è che l’autorità giudiziaria porti avanti tutti gli opportuni accertamenti e non archivi l’incidente come una mera fuoriuscita autonoma, perché non lo è. De Michele è uno dei tanti utenti della strada che ogni anno restano coinvolti in incidenti causati da animali, per lo più selvatici, un fenomeno tutt’altro che irrilevante: secondo i dati forniti dall’apposito osservatorio dell’Asaps, nel 2019 in Italia i soli incidenti significativi sul genere, quelli che cioè hanno comportato serie conseguenze fisiche alle persone (quelli limitatisi ai danni materiali sono migliaia), sono stati 164 e hanno causato 15 morti e 221 feriti gravi, numeri peraltro in sensibile aumento rispetto al 2018.


E nel caso di specie, inoltre, non ci si può certo aggrappare al caso fortuito, alla fatalità, alla circostanza eccezionale, perché l’emergenza randagismo in tutta la zona è un realtà ben nota e un annoso problema affrontato a più riprese anche nel consiglio comunale di Polignano a Mare, con svariate interrogazioni sull’argomento per far fronte alle difficoltà del canile convenzionato di Castellana, al blocco delle sterilizzazioni da parte dell’Asl per carenza di mezzi, agli abbandoni incontrollati, alle delittuose soluzioni “fai da te” attraverso bocconi avvelenati. “Il proliferare di randagi sul territorio comunale rappresenta un oggettivo pericolo per i cittadini, dagli automobilisti ai bambini, nonché per loro stessi e per gli altri animali” recitava “profeticamente” una di queste interpellanze, prodotte meno di due anni fa. Questa volta, purtroppo, c’è scappato il morto.

Per questo ora Studio3A verificherà attentamente tutta la complessa normativa regionale del settore per individuare chiaramente a chi competa la gestione del fenomeno, se al Comune, all’Azienda Sanitaria o alla Città Metropolitana di Bari in quanto Ente gestore della strada dov’è accaduto l’incidente, e, indipendentemente dagli sviluppi del procedimento penale in corso, chiederà i danni, non solo per Giuseppe De Michele e per i suoi familiari, ma anche per sollecitare la soluzione di questa grave problematica, anche sul fronte della sicurezza stradale, specie per gli utenti più deboli, ed evitare che altre famiglie debbano piangere un proprio caro rimasto sull’asfalto senza colpa, se non quella di essersi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato, senza aver potuto fare nulla, semplicemente perché un cane, o un cinghiale o un capriolo gli ha attraversato all’improvviso la strada.

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