Spiriti e demoni, le credenze popolari d'Italia



MARIO CONTINO -  In Puglia, come nel resto del Sud Italia, sono numerose le credenze popolari che hanno come oggetto l’azione di spiriti di varia natura: folletti, demoni, e spettri vari. Tra di essi si colloca la famosa “fata della casa”, o “spirito della casa”, meglio nota con l’appellativo di “Bella ‘Mbriana” con il quale la si identifica nella zona di Napoli.

Secondo il folklore essa sarebbe di aspetto gradevole e veglierebbe sulla casa, allontanando eventuali spiriti maligni che dovessero presentarsi, e consigliando (a modo suo) gli abitanti.

Questo spirito (da non confondersi con il fantasma del caro defunto) è da sempre considerato l’antagonista del folletto noto in Puglia con i nomi di “Lauro”, “Laurieddru”, Scazzuddri” ecc., e che nel napoletano viene nominato come “o munaciello”.

La “Fata della casa” viene invocata in tutte le situazioni difficili che compromettono la serenità familiare, ad esempio malattie, difficoltà economiche e via discorrendo.

In passato era solito posizionare a tavola un posto in più, vuoto ma apparecchiato, riservato alla Bella ‘Mbriana, in modo da renderla partecipe in tutto e per tutto alla vita famigliare e, soprattutto, nella speranza di ingraziarsela.

Pur se è notoriamente considerata uno spirito buono e pacifico, secondo le leggende è sconsigliato offenderla o farla arrabbiare, poiché, come ogni essere vivente, anche essa sarebbe dotata di una doppia natura, e la sua collera causerebbe conseguenze nefaste sul nucleo famigliare, finanche la morte di un membro della famiglia.

Allo spirito della casa piace l'ordine e la pulizia, chi trascura tali aspetti potrebbe causare la sua ira, renderla irascibile e vendicativa.

In passato, quando una famiglia decideva di traslocare, non discuteva mai di tale evento all’interno delle mura domestiche, ciò perché lo spirito della casa si sarebbe potuto offendere ed avrebbe quindi ostacolato con ogni mezzo la buona riuscita del trasferimento.

Molti sostengono di averla vista, o meglio intravista, nel dormiveglia, poco prima di addormentarsi o al mattino nell’istante in cui ci si sveglia e si aprono gli occhi, anche se il folklore lo descrive come uno spirito diurno, che si manifesterebbe spesso alla controra, ossia nel primo pomeriggio.

Lo spirito della casa non sarebbe avvezzo al contatto, e si celerebbe agli sguardi indiscreti scomparendo nel nulla o manifestandosi sotto forma di Geco.

La fata della casa viene spesso confusa con la “mal ombra” (ombra malvagia), che invece è uno spirito negativo, dall’aspetto e dal carattere riconducibile all’incubo romano, ossia alla sfera demoniaca.
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