Consiglio Puglia, Pagliaro (LPD): “Opposizione propositiva ma serrata su rilancio dei singoli territori”

BARI - “Finalmente si comincia a parlare della Puglia. Questa regione ha bisogno di essere governata, non c’è più tempo da perdere”. Così Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia domani, ha esordito oggi nel suo discorso d’insediamento in Consiglio.

"Dopo aver espresso stima e apprezzamento di lunga data per la neo presidente Loredana Capone - prosegue -, ha però manifestato rammarico per la mancata rappresentanza nella nuova Giunta regionale di tutti i territori della Puglia, “la nostra disomogenea, lunghissima regione, la più lunga d’Europa”. Annunciando un’opposizione propositiva ma intransigente, Pagliaro ha incalzato il presidente Emiliano a parlare di futuro, ad andare avanti. “Nel suo programma di governo – ha osservato – ho letto la parola Salento solo a pagina 58, subito dopo Brindisi e Taranto. Ma il Salento è formato anche da Brindisi e Taranto, insieme a Lecce. Proprio nei giorni scorsi è stato stilato il protocollo d’intesa per la costituzione della Grande Area Metropolitana Terra D’Otranto fra le tre Province e i rispettivi Comuni capoluogo, in collaborazione con l’Università del Salento. “Buoni propostiti ma qualche punto di confusione”, ha aggiunto promettendo un’opposizione serrata su rilancio dei singoli territori. Quindi ha analizzato le priorità dell’agenda politica regionale, a partire dalla sanità. “È caduto il velo che nascondeva quindici anni di politiche sbagliate. Un sistema da rivoluzionare. Inaccettabile dover andare fuori regione per curarsi: nel 2019 sono stati pagati 206 milioni di euro per la mobilità passiva”. Altro tallone d’Achille, il ciclo dei rifiuti, fermo da 15 anni. Risultato: la Puglia paga il doppio delle tasse rispetto al Trentino, e in Salento non c’è neppure un impianto di compostaggio. “Devono finire i giri immensi dei rifiuti con costi salatissimi, ci sono privati pronti ad investire e la Regione deve dialogare con loro”, ha detto. Poi l’affondo sul flagello Xylella: “Danni incalcolabili nel mio Salento per l’inerzia e la mancata decisione di eradicare i primi pochi ulivi infetti. Ora serve un piano di ricostruzione del territorio, che non si limiti ai reimpianti. Serve un tavolo permanente”. Pagliaro ha chiesto anche massima attenzione per infrastrutture e trasporti, sollecitando il completamento della metropolitana di superficie “per cancellare la vergona delle Ferrovie Sud Est”. “Serve un piano programmatico dei lavori pubblici – ha dichiarato – per valorizzare gli aeroporti del Salento, di Grottaglie e Foggia, perché non c’è futuro senza collegamenti”. Ed ha battuto il tasto dolente dell’alta velocità, con il Salento tagliato fuori da questa infrastruttura fondamentale: “L’Italia non finisce a Bari – ha rimarcato – ma inizia a Leuca”. “Proporremo le nostre idee e soluzioni – ha assicurato – solo per il bene comune, e auspichiamo una collaborazione corretta tra maggioranza e minoranza, senza arroccamenti e arroganza”. “Questo sia il luogo della discussione democratica per la nostra amata terra. Siamo aperti e pronti a dare il nostro contributo in modo onesto per tutti i pugliesi, i salentini e i dauni”, ha concluso.

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