Sanità, Di Bari (M5S): “Usare i residui dei fondi dell’ex art.20 della Asl Bat per ampliare numero di posti letto”

BARI - “La ASL Bat è purtroppo la più penalizzata in termini di posti letto previsti dal piano di riordino a causa del DM 70 del 2015. Per venire incontro al fabbisogno della popolazione, come ha affermato oggi in audizione il dg della Asl Delle Donne servirebbero complessivamente altri 1400 posti: una parte verrà coperta con la costruzione del nuovo ospedale di Andria con una forbice tra 380 e 400 posti letto, ma è necessario un progetto per l’ampliamento dei posti letto per cui il dg ha chiesto lo sblocco dei fondi necessari per la costruzione di una seconda palazzina dell’ospedale Dimiccoli di Barletta, usando anche residui dei fondi dell’ex art.20 della legge 67 del 1988. Faremo il massimo per supportare la Asl Bat affinché i fondi non ancora spesi vengano reimpiegati per opere che migliorino l’efficienza delle prestazioni erogate. Sarebbe, altresì auspicabile, nell'ottica di una revisione del piano di riordino ospedaliero che altri posti letto possano essere recuperati dagli ex presidi di Trani e Canosa”. Lo dichiara la consigliera del M5S Grazia Di Bari a margine delle audizioni in Commissione I sulla spesa dei fondi ex art.20 della legge 67 del 1988 che prevede l’esecuzione di un programma pluriennale di interventi in materia di ristrutturazione edilizia, di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.

“Accogliamo con soddisfazione - continua Di Bari - le notizie sulla spesa totale dei fondi dell’ ex art 20 per quanto riguarda gli interventi per il Bonomo Andria. I 13 milioni finanziati sono stati infatti quasi tutti impegnati e spesi, e i restanti 4 milioni 900mila euro sono oggetto di gare gare già espletate e contrattualizzate per l’ammodernamento delle unità di pediatria e neurochirurgia e l'adeguamento a norma dell’impianto antincendio e per i lavori di rifunzionalizzazione di medicina generale e dell’ambulatorio urologia. Interventi che chiedevamo da tempo in attesa del nuovo ospedale, per cui è previsto l’impegno di 138 milioni di euro e per cui sarà possibile a breve sottoscrivere il contratto per l’avvio della progettazione esecutiva, in seguito all’udienza con cui il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Asl. È importante anche procedere con la ricollocazione dei residui dei fondi dell’art 20 previsti per il Dimiccoli di Barletta e l’adeguamento a norma di Spinazzola. Per quello che riguarda il Dimiccoli, infatti, sono stati spesi quasi tutti i 5 milioni di euro previsti per l’acquisto di nuove tecnologie, mentre il residuo di 420mila euro, assieme ad ulteriori fondi, servirebbe per l’acquisto di una cabina elettrica, già progettata, validata e appaltata, essenziale per far funzionare gli ultimi macchinari installati. Per quanto riguarda i lavori di adeguamento a norma di Spinazzola, finanziati per un importo di oltre un milione di euro, sono stati spesi 803 mila euro, e i residui 196mila euro potrebbero essere impegnati per l’adeguamento della centrale termica di PTA di Minervino. È necessario spendere presto e bene questi fondi per garantire una migliore assistenza ai cittadini della provincia”.

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