Un progetto di Vito Signorile per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri


VITTORIO POLITO
- Bari può essere onorata ed orgogliosa di essere stata citata da Dante Alighieri nel canto VIII del “Paradiso della sua “Divina Commedia”, citazione che la Puglia divide solo con Brindisi con l’invidia di molte città. Quanto sopra è riportato da Armando Perotti nel volume “Bari dei nostri nonni” (Adriatica Editrice).

« e quel corno d’Ausonia che s’imborga
di BARI e di Gaeta e di Catona,
da ove Tronto e Verde in mare sgorga»

«e u cuèrne dell’Itaglie c’assà tene
Cetate, BARE, Gajet’e Catone
ca u Tronde l’acqu’e u Verd’a mar’ammene» 

Ricordare il sommo Poeta, simbolo della cultura e della lingua italiana, è un modo per unire ancora di più il Paese in questo difficile momento e, Vito Signorile, direttore artistico del Teatro Abeliano di Bari, ci ha pensato con la complicità della casa editrice “Gelsorosso” di Bari con la consueta generosità, gli incoraggiamenti di amici e sostenitori, gli stimoli della Commissione Cultura del Comune di Bari, presieduta da Giuseppe Cascella, e la stima di tanti cittadini e istituzioni, la considerazione della Cattedrale e della Basilica di San Nicola e le tantissime Chiese cittadine che danno ospitalità alle letture di Dante, hanno offerto l’occasione per dar vita al progetto di Signorile per il 700° anniversario della morte del sommo poeta, con la declamazione di alcuni brani de “La Chemmedie de Dande veldat’a la barese” di Gaetano Savelli, una ormai introvabile pietra miliare tra le grandi opere tradotte in dialetto barese, che potrà tornare ad arricchire le case dei baresi e le biblioteche pubbliche e private, grazie alla riedizione della “Commedia” di Savelli che sarà nuovamente disponibile in una pregevole versione cartacea della “Gelsorosso” editore, con DVD allegato al volume, in cui Signorile accompagnerà i lettori e gli spettatori nei luoghi di una Bari sconosciuta e sotterranea, scenario magico e consono a far rivivere alcuni immortali versi danteschi.

Quella di Savelli fu un’immane impresa di traduzione, a cui dedicò quasi la sua intera vita, la prima edizione infatti venne data alle stampe nel 1971 e di lì a qualche anno l’autore morì. Savelli, accostatosi con timore reverenziale e devozione di un fedele alla Divina Commedia, ha avuto il grande merito di conferire una nuova forma all’opera, rimasta però autentica nello spirito all’originale. Senza travisare le intenzioni del maestro Dante egli è riuscito a rendere, nella dimensione vernacolare, l’atmosfera, il senso umano, la commozione, lo stupore ovvero tutti i sentimenti e le emozioni che si ritrovano negli episodi del percorso dantesco verso l’Eterno.

Sono ormai numerosi gli eventi organizzati dal Centro Polivalente di Cultura Gruppo Abeliano non ultimo “Dante sui sagrati”, in cui le parole del sommo poeta e del Savelli hanno riecheggiato fuori e dentro le più belle chiese della nostra Città, con straordinario coinvolgimento emotivo del popolo delle periferie. Una grande festa dunque a cominciare dal 25 marzo prossimo in occasione del “Dantedì” in cui, in diretta live streaming dalla Cattedrale, con il patrocinio dell'Arcidiocesi di Bari-Bitonto e della Commissione Cultura del Comune di Bari, Signorile declamerà sulle pagine Facebook e social del Teatro Abeliano alcuni Canti, nella versione originale dantesca e in quella dialettale del Savelli.

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