Vaccinazione anti Covid operatori sanitari, Zullo (FdI): "Anche il premier Draghi ha confermato che serve normativa nazionale"

BARI - “Le parole ieri del premier Mario Draghi dovrebbero aver fugato per sempre tutti i dubbi sull’obbligatorietà della vaccinazione anti-covid degli operatori sanitari e confermato quando da Fratelli d’Italia detto in occasione del Consiglio regionale il 23 febbraio scorso, quando la maggioranza rosso-gialla approv? una LEGGE REGIONALE FARLOCCA. Draghi ha infatti affermato che il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, sta preparando un decreto per rendere la vaccinazione obbligatoria. A conferma che non potevano essere le singole Regioni a inserire un tale obbligo.

“L’amarezza più grande è per? nei confronti di chi – assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, in primis e poi del direttore di Dipartimento della Salute, Vito Montanaro – pur potendo bloccare la pagliacciata ad uso e consumo di chi ha solo fatto propaganda in un momento cos? delicato, è rimasto in silenzio. Eppure pochi giorni prima dello show andato in onda nel Consiglio regionale, l’11 febbraio, proprio Montanaro aveva recepito un protocollo redatto da docenti dell'UNIBA con l'autorevole apporto professionale dal professor Luigi Vimercati, del Policlinico di Bari esperto e docente di Medicina del Lavoro, che prevedeva testualmente che per: ‘gli operatori non sottoposti a vaccinazione anti Sars-Cov-2, al fine di tutelare la salute degli stessi (quindi a tutela degli operatori sanitari non degli ammalati! ndr), nelle more dell’immunizzazione, il Medico Competente, sentita la Direzione Strategica, limita temporaneamente l’assegnazione presso Unità Operative deputate alla gestione dei casi sospetti e/o confermati di Covid 19’.

“Insomma, era tutto scritto, previsti anche i provvedimenti da mettere in atto per chi non avesse voluto sottoporsi a vaccinazione, e Lopalco e Montanaro hanno assistito in silenzio e compiacenti allo spettacolo che la maggioranza del Consiglio regionale ha offerto per compiacere un suo esponente. Ha vinto la compiacenza contro il dovere di difendere garanzie costituzionali in una Regione che ormai vive di tirannia.

“La speranza è che ora almeno le parole di Draghi possano servire a far capire chi aveva ragione e chi aveva fin dall’inizio torto marcio! Non è cosa di poco conto, si tratta di precetti costituzionali che un presidente-magistrato dovrebbe garantire ed invece associa il suo silenzio a quello di Lopalco e Montanaro”.

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