Strage del Mottarone, perché si è rotta-la fune: tutte le ipotesi


STRESA - Le tre persone arrestate in relazione all'incidente hanno ammesso di aver manomesso i freni "per evitare l'interruzione del servizio". Ma ora si cerca di capire perché il cavo su cui viaggiava la cabina si sia spezzato.

"Quella cabina aveva problemi da un mese o un mese e mezzo" e per cercare di risolverli sono stati effettuati "almeno due interventi tecnici". Ad ammetterlo durante l'interrogatorio di ieri sera, come apprende l'ANSA, è stato Gabriele Tadini, il capo servizio responsabile del funzionamento della Funivia del Mottarone fermato nella notte per l'incidente nel quale sono morte 14 persone. Le ammissioni di Tadini davanti al Procuratore di Verbania, Olimpia Bossi e al pm Laura Carrera, che coordinano le indagini condotte dai carabinieri.

"L'ingegner Perocchio nega categoricamente di aver autorizzato l'utilizzo della cabinovia con i 'forchettoni' inseriti e anche di aver avuto contezza di simile pratica, che lui definisce suicida". Lo dice all'ANSA il legale del direttore d'esercizio della funivia Stresa-Mottarone, l'avv. Andrea Da Prato dopo un incontro. "Nessun operatore di impianti a fune, ha ribadito mio cliente, sarebbe così pazzo di montare su una cabina con le pinze inserite" (ovvero il freno d'emergenza disattivato, ndr.), ha aggiunto l'avvocato.

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