Strage del Mottarone: Tadini a domiciliari, liberi gli altri due

STRESA - Arriva l'ammissione piena di aver manomesso il ceppo blocca freno, e di averlo fatto altre volte, da parte di Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia del Mottarone, interrogato per circa tre ore dal gip Donatella Banci Buonamici. Difeso dall'avvocato Perillo, l'uomo ha spiegato che le anomalie manifestate dall'impianto non erano collegabili alla fune ed ha escluso collegamenti tra i problemi ai freni e quelli alla fune. "Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse", ha detto ancora Tadini, secondo quanto riferito dal suo difensore.

Tadini è ora ai domiciliari, mentre tornano liberi Luigi Nerini, il gestore dell'impianto, e Enrico Perocchio, direttore di esercizio. Lo ha deciso il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici. I tre erano stati fermati nella notte tra martedì e mercoledì, per l'incidente che domenica scorsa ha causato 14 morti, e questa sera escono tutti dal carcere.

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