12 settembre '43, Il piombo nazista colpì Barletta


NICOLA ZUCCARO
- Barletta, domenica 12 settembre 1943. All'indomani dei combattimenti tra militari italiani e tedeschi, questi ultimi occupano la città. Dopo l'interruzione delle comunicazioni telefoniche e telegrafiche, i nazisti devastano la sede delle Poste e bruciano la stazione ferroviaria, saccheggiando anche negozi privati e magazzini militari. Nel corso di queste azioni, si registra l'episodio più grave che costerà la vita a 12 persone. 

I tedeschi, probabilmente a titolo di rappresaglia, per aver trovato tre dei loro commilitoni uccisi, prelevano 11 vigili urbani e 2 netturbini che si trovano, occasionalmente, nella sede del Comando della Polizia Urbana e vengono condotti nella vicina piazza. Qui vengono disposti in fila di fronte al Palazzo delle Poste e fucilati. All'efferato atto scampò il vigile urbano Paolo Falconetti che rimase gravemente ferito. 

L'eccidio di Barletta, secondo quanto sostenuto 78 anni dopo sia dalla storiografia pugliese che da un'inchiesta giornalistica condotta da Antonio Rossano nel 1973 per la Gazzetta del Mezzogiorno, fu motivato con molta probabilità dalla vendetta dei tedeschi nei confronti degli italiani che il 9 settembre 1943 negarono agli stessi una possibile occupazione della città di Bari. Per la resistenza alle truppe naziste e per il sacrificio dei suoi cittadini, nel 1998 e nel 2004, lo stendardo della Città di Barletta fu decorato rispettivamente dalla Medaglia d'oro al Merito Civile e dalla Medaglia d'oro al Valor militare.

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