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Il bonus – ricorda la Coldiretti – prevede una detrazione ai fini Irpef nella misura del 36% delle spese sostenute per la sistemazione a verde di aree scoperte private e condominiali di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (giardini, terrazze), per la realizzazione di impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde e giardini pensili. Solo nel 2019 in Italia sono stati investiti grazie al Bonus verde 104 milioni di euro secondo i dati dell’Agenzia delle entrate. Si tratta quindi di uno strumento molto utile per l’ambiente – sottolinea Coldiretti – ma la detrazione dovrebbe essere pari almeno al 50% alzando a 10.000 euro l’importo massimo di spesa per abitazione. Inoltre – aggiunge Coldiretti – per i lavori detraibili all’interno del Bonus Verde sarebbe auspicabile una IVA agevolata del 10%
Anche perché il Bonus verde è una misura che favorisce la qualità della vita nelle città considerato che – evidenzia la Coldiretti – una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Senza dimenticare – sottolinea Coldiretti – gli effetti di mitigazione sui microclimi metropolitani visto che differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2°C nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra.
Per contrastare i cambiamenti climatici occorre anche garantire la sostenibilità economica del frutteto italiano dove negli ultimi venti anni è sparita quasi una pianta su quattro (23%), fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10. Recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente – conclude Coldiretti – proprio per la capacità di catturare Co2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico.