Cons. Borraccino, Fondo Impresa Donna: si parte con i primi 40 milioni di euro per il rilancio dell’imprenditorialità femminile

(Foto Pixabay)

 

TARANTO - Al via il bando ministeriale del Fondo Impresa Donna in favore dell’imprenditorialità femminile. Il bando è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 dicembre 2021, si attendono ora le istruzioni su tempi e modalità di domanda per accedere ai nuovi strumenti a sostegno dell’imprenditoria femminile: contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Alla dotazione iniziale di 40 milioni di euro, prevista dalla Legge di Bilancio 2021, si aggiungeranno ulteriori 400 milioni di euro previsti dal PNRR, con l’obiettivo, tra gli altri, di aumentare del 4 % l’occupazione femminile.

Beneficiarie del bando sono: le società cooperativa e società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60% dei componenti la compagine sociale; le società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai 2/3 a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i 2/3 da donne; le impresa individuale la cui titolare è una donna; la lavoratrice autonoma.

Gli incentivi sono finalizzati sia alla nascita di nuove aziende che allo sviluppo e al consolidamento di quelle esistenti.

Sono previsti contributi a fondo perduto per nuove iniziative di imprenditoria femminile ed incentivi diversi in base alla data di costituzione dell’azienda.

Per la costituzione e l’avvio di una nuova impresa femminile nell’ambito della produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli, della fornitura di servizi, del commercio e del turismo, è possibile accedere a contributi a fondo perduto a copertura di una parte delle spese ammissibili. Un esempio: per spese ammissibili al di sotto dei 100mila euro, l’importo massimo ammissibile è di 50mila euro e la copertura è dell’80%, mentre è del 90% per le donne in stato di disoccupazione che avviano una impresa individuale o un’attività di lavoro autonomo. Per spese ammissibili dai 100 mila ai 250 mila euro, la copertura massima è del 50%.

Per la realizzazione dei progetti si hanno a disposizione 24 mesi di tempo dalla data di concessione delle agevolazioni.

Alle beneficiarie spettano anche servizi di assistenza tecnico-gestionale per un valore massimo di 5.000 euro.

Per ricevere il contributo a fondo perduto le imprese femminili devono possedere i seguenti requisiti:

·         avere una sede legale e/o operativa su tutto il territorio nazionale o la disponibilità di questa;

·         essere costituite da meno di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione;

·         essere regolarmente costituite e iscritte nel registro delle imprese;

·         essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;

·         non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

·         aver restituito agevolazioni godute per le quali è stato disposto dal Ministero un ordine di recupero.

Le lavoratrici autonome invece “devono essere in possesso unicamente della partita I.V.A., aperta da meno di dodici mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, fatti salvi l’avvenuta iscrizione all’ordine professionale di riferimento, ove necessaria per l’esercizio dell’attività professionale interessata, nonché il possesso degli ulteriori requisiti”.

Anche per le persone fisiche c’è la possibilità di beneficiare delle agevolazioni, a patto che sia possibile documentare l’avvio dell’attività.

Per le imprese costituite da più di 12 mesi o alle lavoratrici autonome con una partita IVA aperta da più di 12 mesi le agevolazioni del Fondo Impresa Donna sono diverse, e possono essere a fondo perduto e in parte in finanziamenti agevolati allo scopo di favorire lo sviluppo e il consolidamento della propria attività lavorativa. Le spese ammissibili, in questo caso, possono arrivare fino a 400.000 euro e riguardare: istallazioni di impianti, macchinari e attrezzature nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa, a servizio esclusivo dell’iniziativa agevolata; ma anche spese per il personale dipendente, assunto a tempo indeterminato o determinato dopo la data di presentazione della domanda e impiegato funzionalmente nella realizzazione dell’iniziativa agevolata; acquisto di materie prime, sussidiarie, materiali di consumo, ed altro.

L’accesso agli incentivi del Fondo Impresa Donna segue una procedura valutativa a sportello e le richieste dovranno essere inviate online dal portale di Invitalia.

Tutti i dettagli nel testo integrale del decreto MISE pubblicato in GU il 14 dicembre 2021, in attesa della pubblicazione delle ultime modalità d’accesso, coi tempi per l’invio.

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