Libri: pubblicato postumo 'Ho cercato una stella… le mie notti sono sacre', ultima opera di Vittorio Patella a cura di Santa Fizzarotti Selvaggi


BARI - E’ stato pubblicato postumo per i tipi di Fides edizioni il libro di Vittorio Patella dal titolo “ Ho cercato una stella… le mie notti sono sacre”. Su invito della signora Angela Cozzoli –Poli Patella, Santa Fizzarotti Selvaggi, che ha scritto anche le postille, ha curato l’intera silloge densa di emozioni e di vissuti intensi della mente e del cuore. Il lavoro, che si compone di due parti, l’una dal titolo “L’inchiostro del cuore“ e l’altra “Ho cercato una stella “ è dedicato a Beatrice Edoardo Ginevra Ludovica Riccardo Vittorio, nipoti dell’ìllustre Medico e Poeta. Un medico che ha seguito pienamente la tradizione umanistica propria della Scienza medica.

Il lavoro sarà presentato per ricordarlo in occasione del suo genetliaco presso il Circolo della Vela. E’ prevista la partecipazione di illustri relatori quali: S.E. Rev.ma Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo Metropolita Bari Bitonto , Padre Mariano Bubbico, Frate cappuccino e psicologo, il noto grecista prof. Francesco De Martino e la curatrice del lavoro, Santa Fizzarotti Selvaggi. Altrettanto illustri gli artisti quali l’attore e drammaturgo Teodosio Saluzzi che leggerà alcune poesie molto significative, Ilide De Rinaldis Saponaro , arpista, che eseguirà brani musicali cari all’Autore. Giancarlo Liuzzi , presidente dell’Associazione culturale Incontri presenterà la serata coordinata registicamente da Angela Campanella . Leggiamo in Premessa ciò che scrive la curatrice : Caro Vittorio, dirti tante cose poco senso ha dinanzi allo splendore della tua anima innamorata della vita. La poesia rende presente ogni respiro del nostro essere sulla terra nella speranza di consegnarlo all’eternità. Le Muse, di genere femminile, hanno sempre avuto il compito di consolare gli affanni dell’essere umano dinanzi alla finitudine del loro destino. E in te Calliope, dalla bella voce, ha cantato le meraviglie della natura e del cielo, le inquietudini dell’amore, i drammi e le speranze. Ti sei addormentato nelle braccia del mare, di tutto ciò che il mare stesso rappresenta: il liquido amniotico, il regno della prima indimenticabile beatitudine. Fuor di metafora il tuo cuore ha ritrovato quelle braccia di madre che nella nostalgia ti hanno sempre accompagnato, ti hanno preso per mano e mai ti hanno abbandonato. Fino all’ultimo istante. Grazie Vittorio per il tuo sguardo, per il tuo sorriso rassicurante dinanzi alle difficoltà dei pazienti che in te hanno sempre riposto ogni fiducia, Grazie per avermi affidato i tuoi pensieri poetici che molto mi hanno insegnato, grazie per la tua immediata disponibilità in ogni momento difficile. Quel pomeriggio di tarda estate in cui tu nel mare che tanto amavi hai incontrato l’essenza più profonda di te stesso, io ho sentito di dedicare a te, Amico caro e insostituibile, un mio pensiero poetico scaturito come casta sorgente dal mio cuore..” Nelle acque del mare/ Sei ritornato/ Amico mio /Nel seno/ Desiderato/ Di tua madre/ Senza resistenza / Dinanzi alle onde/ Tue crudeli complici./ Ma dimmi / Amico mio !/ Era insopportabile/ Vivere per te ?/ Non ti bastava / La poesia ?/ Desideravi braccia / D’avorio / Da accarezzare/ E labbra/ Da baciare/ Eri prigioniero/ D’ogni tuo pensiero/ Ma ora gli angeli leniranno / Le tue ferite / Però devi anche sapere/ Che “Molti e molti anni or sono, in un regno vicino al mare, viveva una fanciulla che potete chiamare col nome di Annabel Lee; aveva quella fanciulla un solo pensiero: amare ed essere amata (..)“ (E. Allan Poe) Da te. /E quella fanciulla/ Era la tua Anima. 18 agosto 2021 . Così come leggiamo nella dotta introduzione del noto grecista prof. Francesco De Martino : “Inaspettato, originale, a tutto tondo, l’autoritratto di Vittorio Patella arriva quasi a metà di questa nuova raccolta di versi, come un “proemio al mezzo”. L’autoritratto si apre col modulo “io sono”, più diretto di quello difensivo “non sono” (Non sono / ciò che sembra) usato in Odio la vetrina, per dire invece ciò che è, ciò che sente di essere. Sono il poeta blu, / sono l’uomo blu nel deserto, / traduco in semplici versi / le ambasce e le gioie / del mio cuore, / le esaltazioni emotive / che nella mia lunga vita / senza tempo / ho tralasciato senza goderne […] La forte immaginazione, / cresciuta senza limiti, / mi ha condotto nel deserto blu / del mare e del cielo / non c’è nessuno accanto a me / […] Tutto ha incuriosito / la mia mente ed i miei occhi, / […] ho visto i colori più belli / […] ho visto laghi e mari infiniti / […] ho visto animali tranquilli/ animali feroci e sazi.../ ma mai un essere umano / davanti ai miei occhi. / Da solo ho goduto / di tutte le meraviglie / che la natura ci ha donato. / […] confondo il mio blu / con il blu che mi circonda […] Sono solo nel mio viaggio / ma vive forte in me la speranza / che tutti gli esseri umani / possano e vogliano / ripercorrere la stessa via, / seguendo i miei passi. / Esiste un deserto blu / al di fuori del nostro mondo, / […] Esiste un deserto blu / fuori di noi, / […] Umanità/ […] fermati e pensa un attimo solo / a quante bellezze la tua fretta / ti nasconde! Qui c’è tutto il mondo poetico di Patella: il poeta, l’uomo, anzi l’“essere umano”, come ama chiamarlo, la vita e i suoi tempi, la fretta, la solitudine, il cuore e la mente, la forte Introduzione di Francesco De Martino Il poeta blu 10 immaginazione, i corpi di donne, i colori, le meraviglie della natura e l’idea – ripresa in Vuoti e catene – della poesia come traduzione”.

Un libro, dunque, denso di emozioni, pensieri, sentimenti: un testamento spirituale del Medico–Poeta che è di insegnamento a tutti noi.

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