Autobus, Puglia immatricolazioni in rialzo Bari in controtendenza: - 37%


BARI – Dopo la crisi vissuta nel 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ed economica, il 2021 avrebbe dovuto essere l’anno del rilancio per il settore dei trasporti. Ma si può parlare di vera ripresa? Per rispondere a questa domanda e capire le evoluzioni che hanno trasformato il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto di merci e persone dopo il primo anno di pandemia sia a livello nazionale, sia a livello locale, Continental ha realizzato la seconda edizione dell’Osservatorio sui macro-trend del trasporto pesante. 

Lo studio fa emergere le tendenze evidenziate dallo sviluppo del parco circolante in Italia e in Puglia, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione[1], l’anzianità e la categoria euro.

Immatricolazioni autobus: Bari in controtendenza, - 37% rispetto al 2020

Il comparto dei mezzi pesanti per il trasporto merci in Italia ha chiuso il 2021 con 24.168 immatricolazioni, in crescita rispetto al 2020 del 23,6%.

In controtendenza la Puglia è in ribasso e registra un calo del 4,2%, immatricolando 993 mezzi (43 in meno rispetto al 2020).

Sulla scia dell’andamento regionale, anche Bari è in discesa con un ribasso del 3,2%, e 16 mezzi in meno rispetto all’anno precedente.

Il settore nazionale del trasporto persone mostra un importante segnale di crescita, con 4.091 mezzi immatricolati nel 2021 a fronte dei 3.404 del 2020 (+20,2%)

Uno scenario contrastante si presenta invece a livello locale: tra le regioni in positivo, la Puglia registra un aumento pari al 12,7% (il corrispettivo di 248 targhe).

In controtendenza, Bari registra un calo del 37% con ben 57 immatricolazioni in meno rispetto al 2020.

Alimentazione: Bari, percentuale più alta di autobus a metano

Nel 2021 in Italia il parco circolante di autocarri merci ha raggiunto le 4.290.042 unità. A livello di alimentazione, la situazione nazionale rimane pressoché invariata rispetto al 2020 con una netta predominanza del gasolio. Si nota una crescita, seppur timida, delle alimentazioni alternative.
La Puglia vede l’elettrico a quota 0,1% e l’ibrido allo 0,2%. La percentuale di autocarri alimentati a gasolio rimane preponderante (93,6% del parco).

A Bari l’elettrico è allo 0,1% e gli ibridi allo 0,3%. Con il 2,7%, la quota di mezzi a benzina è sotto la media regionale (3%), mentre con il 3,3% quella del metano è al di sopra (2,4%).

Il parco autobus nel nostro Paese registra invece, nel 2021, 100.199 unità. Anche in questo contesto, dal punto di vista dell’alimentazione, il panorama è stabile rispetto al 2020, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggioranza dei mezzi in circolazione rimangono a gasolio, mentre le quote di elettrico e ibrido crescono ma non superano l’1%.

Per le fonti alternative, in Puglia l’elettrico registra lo 0,5%. Il gasolio raggiunge il 95, 2% e il metano il 3,6%.

A Bari l’elettrico raggiunge lo 0,3%. Il resto del parco circolante è prevalentemente composto da mezzi a gasolio (93,3%) e per il 5,7% a metano, valore più alto dell’intera regione.

Categoria Euro: Bari, prima in regione con oltre il 49% di autobus Euro 5 e 6

Le categorie euro più presenti a livello nazionale nel comparto del trasporto merci sono Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, crescono e nel 2021 raggiungono il 35% del totale. Una percentuale elevata che supera la quota delle categorie più vecchie, dalla 0 alla 2. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 15%.

In controtendenza, in Puglia le classi più inquinanti, fino all’Euro 2, hanno ancora valori alti (40,1%) ben oltre le classi ambientali più giovani (23,4%). In regione ben oltre un mezzo su cinque è Euro 0.

Il capoluogo registra la più bassa percentuale di Euro 0 (16,5%) e della categoria Euro 0 – 2 (33,4%). Anche per le classi meno inquinanti, Bari raggiunge il tasso migliore (30,4%).

In aumento rispetto al 2020, in Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 42,3%. Stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0 ancora in circolazione, che rappresentano l’11,8% del parco.

In Puglia un autobus su tre è ancora Euro 0,1 e 2, ma la percentuale è superata dagli Euro 5 ed Euro 6 che arrivano a quota 37,5%.

Con solo l’8,2%, Bari registra la percentuale più bassa di Euro 0, così come per le classi Euro 0 – 2, solo al 22,9%. In linea con il trend positivo, il tasso delle categorie meno inquinanti, a Bari è il più significativo (49,4%).

Anzianità: Bari, più alta concentrazione di autobus giovani

Il trasporto merci italiano è caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 15 e i 20 anni e le categorie “da 30 anni in poi” rappresentano il 15% del parco circolante. I veicoli recenti “da 0 a 10 anni” arrivano al 33,3%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri di massimo un anno (4%).

In linea con la tendenza nazionale, in Puglia la fascia d’età più diffusa è quella dai 15 ai 20 anni (20,5%). Le percentuali per le categorie più giovani sono piuttosto esigue, solo il 22,4% dei mezzi ha massimo 10 anni, mentre ben il 38,8% ha un’età superiore ai 20 anni.

La provincia capoluogo di regione registra la più alta concentrazione di autocarri con massimo 10 anni (29,1%) e la percentuale più bassa di mezzi pesanti con più di 20 anni (32,6%).

Per il trasporto persone nazionale la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta il 20,5% del totale. Una quota in crescita di un punto percentuale rispetto allo scorso anno, ma ancora altamente superata dai mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2021 raggiungono il 26,9%.

In linea, con la tendenza nazionale, la Puglia registra il 20% nella fascia 0 - 5 anni, ma ben il 31,8% di quelli con oltre 20 anni, ben sopra la media nazionale.

In controtendenza con il 27,5%, Bari raggiunge il tasso più alto di mezzi giovani, da 0 a 5 anni, e il più basso di autobus con età superiore ai 20 anni, pari al 22,4%.

[1] Fonte: Elaborazione Econometrica su dati ACI

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