Libri: il legame tra Bari e San Nicola raccontato dallo storico Vito Antonio Melchiorre

 


di PIERO LADISA – Sono numerose le testimonianze letterarie su Bari e San Nicola, tra le quali spiccano senza ombra di dubbio le opere di Vito Antonio Melchiorre (1922-2010). Tra queste figura quella pubblicata nel 1987 dalla casa editrice Edipuglia dal titolo “Bari e S. Nicola”. Un interessante volumetto dove Melchiorre ripercorre le tappe che hanno legato il Santo e il capoluogo barese che oramai sono identificati in maniera inscindibile a tal punto dall’essere chiamati in maniera vicendevolmente, andando così a risaldare quel vincolo di appartenenza che affonda le radici nel lontano 1087.

Anno che segnò la traslazione delle ossa di San Nicola da Myra a Bari grazie all’impresa di 62 marinai, che portò nel 1089 la costruzione dell’attuale Basilica per accoglierne le reliquie, che ancora oggi viene ricordata ogni anno nel famoso corteo storico che si svolge tra le strade principali del centro barese nella data del 7 maggio.



Nel libro di Melchiorre oltre all’evento centrale della traslazione, vengono inoltre menzionati anche altri particolari importanti riguardanti il rapporto tra San Nicola e Bari. Tra i quali, tra l’altro, figura anche il culto di San Nicola antecedente alla traslazione; dove lo stesso Melchiorre cita un racconto leggendario (tramandato nell’Historia di Bari scritta dal gesuita Antonio Beatillo) in cui lo stesso Vescovo di Myra avrebbe preannunciato di passaggio a Bari, per recarsi a Roma da Papa Silvestro I: “Hic quiescent ossa mea” (“Qui riposeranno le miei ossa”). Vaticinando così il suo arrivo post mortem con diversi secoli di anticipo.

Sono inoltre presenti anche riferimenti alla Santa Manna, ai miracoli effettuati, a varie leggende, ad episodi riguardanti i pellegrinaggi e chiaramente non può mancare il mito e la storia di San Nicola in chiave Santa Claus. L'ottimo volume di Melchiorre si conclude con un interessante saggio di Vito Maurogiovanni (1924-2009) che racconta il suo personale rapporto con San Nicola, passando inoltre in rassegna alcuni motivi che hanno rivestito di grande fama il Vescovo di Myra: fanciulli, povere donzelle, il teatro e i russi.

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