Tensioni nella maggioranza dopo appunti Cav, Meloni: "Non sono ricattabile"

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ROMA - Tensioni nella maggioranza dopo gli appunti del leader di Fi Silvio Berlusconi al neo neopresidente del Senato Ignazio La Russa che avverte: "Dovrebbe dichiarare che è un fake".

Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, intervistato dal Messaggero, derubrica quanto successo a Palazzo Madama sull'elezione di La Russa e la polemica sugli appunti di Berlusconi. E aggiunge: "al Quirinale e al governo arriveremo insieme, compatti". "Ci tengo a chiarire come è andata al Senato", dice: "Negli ultimi giorni Berlusconi ha fatto aperture e passi di lato per l'unità del centrodestra. Si aspettava lo stesso dall'altra parte. Gli è dispiaciuto ricevere veti", afferma: "nessun blitz, lui anzi ha partecipato al voto per dare un segnale. Alla seconda votazione eravamo pronti a votare La Russa".

"Pensiamo ai problemi drammatici che abbiamo davanti. Altrimenti non sarà il fallimento di Meloni, ma di tutto il centrodestra": Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, intervistato da Repubblica si augura che Berlusconi e Meloni facciano pace. Comprende la dura risposta della presidente di FdI: "Chiunque avrebbe risposto così. Va bene il rispetto, ma se viene fuori un giudizio di questo genere, ci si sente provocati - osserva Lupi -. In politica però si superano queste cose".

Secondo l'on.Raffaele Fitto "le parole di Meloni sono chiare e non pesanti ma sono molto fiducioso e convinto che prevarrà il senso di responsabilità. Le elezioni hanno consegnato a Meloni la guida della coalizione. Siamo in una fase di rodaggio, supereremo le difficoltà iniziali. Forza Italia ha votato in modo compatto Fontana e quindi un passo avanti c'è stato".

"Berlusconi definisce Giorgia Meloni supponente, prepotente e arrogante. Se fosse coerente dovrebbe impedire la nascita del governo. Ma finirà a tarallucci e vino. Troppo forte il richiamo del potere". Lo dichiara, in una intervista a La Stampa, Matteo Renzi, leader di Italia viva. "Vedremo che faranno. Se salteranno, noi saremo pronti. Perché fare opposizione non significa insultare chi governa, ma costruire un paracadute per quando le cose vanno male. L'ho fatto con Salvini nel 2019 dopo il Papeete, l'ho fatto con Conte nel 2021 per portare Draghi, se ci sarà bisogno lo faremo anche con Meloni a tempo debito", aggiunge.

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