Ucraina: attacco massiccio alle infrastrutture energetiche, Onu e Turchia lavorano all’accordo sul grano

(Rizvanov Ruslan/Shutterstock)
KIEV - Anche questa mattina l’Ucraina si è svegliata sotto le bombe. In risposta all’attacco di due giorni fa contro le navi attraccate nella baia di Sebastopoli, gli occupanti stanno bersagliando le infrastrutture energetiche del Paese. Diversi raid russi, in parte respinti dalla difesa antiaerea, hanno colpito dieci regioni ucraine per mezzo di missili e droni. Il sindaco di Kiev, Vitaly Klitschko, ha riferito che 350mila abitazioni della capitale sono rimaste senza energia elettrica e l’80% delle utenze sono state private persino dell’approvvigionamento idrico.

Le interruzioni di corrente hanno interessato centinaia di insediamenti in ben sette regioni. Blackout anche a Kharkiv, dove il sindaco ha dichiarato che le forze di Mosca hanno danneggiato un’infrastruttura chiave del centro abitato. Il Ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, ha affermato: “Invece di combattere sul campo di battaglia, la Russia combatte i civili. Non giustificate questi attacchi chiamandoli ‘risposta’”. Il comando delle forze aeree ucraine ha reso noto che la difesa antiaerea ha respinto quarantaquattro degli oltre cinquanta missili lanciati da Mosca dalle 7.00 di questa mattina.

Nonostante il ritiro della Russia dall’accordo sull’esportazione di grano, due navi mercantili hanno lasciato i porti ucraini e attraverso un corridoio marittimo sicuro si sono dirette in Turchia. Oggi dovrebbero salpare altre dodici imbarcazioni grazie agli sforzi congiunti di Ankara e Onu, che hanno organizzato un piano di ispezione accettato dalla delegazione ucraina. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, continua a impegnarsi affinché Mosca ritorni a far parte dell’accordo per esportare i cereali dai porti del Mar Nero.

Il leader turco, Erdogan, ha rivelato che la Russia ha interrotto la sua partecipazione all’accordo sull’export del grano perché sostiene che Mosca non riceva gli stessi benefici che ottiene Kiev dall’intesa. Erdogan ha anche assicurato che la Turchia continuerà a mediare affinché gli accordi vengano ripristinati. (Antonio Bottalico)

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