BARI – “A fine 2022 rallenta la crescita del mercato immobiliare residenziale di Bari. Le cause di questa frenata sono da ricercarsi principalmente in un calo dei prezzi di compravendita e in una minor intensità della domanda, così come nella percezione da parte degli operatori di un rallentamento dell’attività transattiva. La velocità di assorbimento del mercato e lo sconto sul prezzo richiesto rimangono invece sostanzialmente stabili- è quanto emerge dal 3° Osservatorio sul Mercato Immobiliare 2022 di Nomisma.
Comparto residenziale
Nel secondo semestre 2022 si registra una leggera contrazione semestrale dei prezzi di abitazioni usate (-1,0% la media urbana), riscontrabile in tutte le zone cittadine ad eccezione del centro, che ribadisce la propria attrattività (+1,4%). Rispetto al semestre precedente aumentano lievemente i tempi medi di vendita (5,5 mesi), mentre si registra un calo generalizzato degli sconti in tutte le zone (12,5% il divario tra prezzo richiesto e prezzo effettivo). Diverso risulta l’andamento dei prezzi delle abitazioni nuove, che prosegue la timida crescita partita nel 2021 e raggiunge la media urbana di 1.953 €/mq, con un differenziale semestrale di +0,8%. L’aumento dei valori coinvolge anche il mercato delle locazioni, che evidenzia una variazione di +1,7% su base semestrale, con incrementi massimi in periferia del +2,0%. I tempi per affittare un’abitazione sono stabili da ottobre 2021 (2,5 mesi). Il rendimento medio lordo torna al 5,3%, riallineandosi nuovamente con la media delle 13 città .
Comparto non residenziale
Prosegue stabile l’andamento delle compravendite di uffici e negozi nel primo semestre del 2022, a riprova di un mercato che ancora beneficia del rimbalzo post pandemia. Stabili i prezzi del settore direzionale e commerciale su base semestrale, così come i tempi medi di vendita. Si riducono ulteriormente gli sconti, fenomeno già riscontrato nello scorso Rapporto e che oggi ha portato il divario prezzi richiesti/prezzi effettivi a scendere nuovamente di altri 2 punti percentuali: per gli uffici dal 15,5% della rilevazione di maggio scorso al 13,5% di oggi; dal 15,5% al 13% per i negozi. Sono centro e semicentro le zone che più trainano questa riduzione e maggiormente dimostrano convergenza di aspettative tra proprietari e acquirenti. Per quanto riguarda il mercato locativo, si riscontra una generale stabilità di tutto il comparto non residenziale, con i principali indicatori medi rimasti sostanzialmente invariati. Da segnalare per gli uffici il ritorno a un maggior divario nei tempi di locazione tra centro e periferia, forchetta che negli scorsi semestri era riuscita a ridursi sensibilmente. Ciò si è riflesso in un leggero aumento nella media cittadina (da 5,5 mesi a 6).
Previsioni settore residenziale
Coerentemente con quanto già espresso, gli operatori interpellati prevedono per i prossimi mesi una frenata delle compravendite insieme a una generale tenuta dei prezzi, a conferma della consueta inerzia dei valori del residenziale nel reagire ai mutamenti del mercato. In risposta ad un calo delle compravendite, secondo gli agenti si verificherà un discreto aumento dei contratti di locazione e un lieve rialzo dei canoni.