“Musica come condivisione”, scambio di emozioni fra India e Italia


FRANCESCO GRECO - “L'India è un grande Paese, Delhi è immensa, caotica e piena di vita…”. Impressioni di viaggio e di profonde contaminazioni con un altro continente, popolo, storia, cultura. La musica denominatore comune.

Gli “Ionica Aranea”, gruppo di musica di tradizione, identitaria (pizzica e dintorni) di Terra d’Otranto, sono appena tornati da due concerti a Dehli, chiamati dalla nostra ambasciata in quel misterioso Paese, alla settimana della cucina italiana nel mondo.

Ne parliamo con Adriano Piscopello, violinista. Gli altri componenti: Stella Temperanza (danza), Anna Lucia Rosafio (voce), Luca Pio (organetto diatonico), Rocco Gennaro (chitarra), Stefano Cantoro e Stefano Torsello (tamburi a cornice). 

Sensazioni da occidentali in un mondo lontano da noi in tutto…  

Risposta: “E’ bello il fatto che persone di diversa cultura, religione e lingua, riescano a convivere senza tensioni e contrasti. L’India è piena di colori, arte e profumi, ma vive anche di molte contraddizioni, molta gente vive in condizioni di povertà estrema, ma sempre con il sorriso stampato sul viso; il mercato delle spezie, gli abiti coloratissimi e i tessuti ci hanno portati in un'altra dimensione, forse in un altro tempo”.

Un po’ di background…

“Siamo giunti in India 12 anni dopo la fondazione del nostro gruppo, abbiamo fatto la gavetta sul campo con tanti concerti alle spalle nelle piazze più importanti del Salento, nei festival di città Italiane come L'Aquila, Verona, Vicenza, Torino e in Svizzera,  riscuotendo ovunque un buon successo di pubblico e critica grazie alla bellezza della musica popolare salentina, ricca di colori e sfumature sempre nuove”. 

Un Paese così complesso, cosa resta sulla vostra pelle e nell’animo?

R. “Il fatto di esibirci in un continente nuovo e di fronte a un pubblico così culturalmente lontano da noi, ci ha dato la possibilità di vivere un'esperienza totale, sicuramente molto stimolante, riempiendoci di orgoglio, ma anche della responsabilità di rappresentare l'Italia nella settimana della cucina italiana nel mondo. Non è stato semplice, considerando anche la durata del viaggio fino a New Delhi, ma ci teniamo a ringraziare l'ambasciata italiana per averci invitato e  per aver organizzato a puntino tutti gli spostamenti, tra l'aeroporto, l'hotel e le location dove si sono tenuti i concerti”. 

Avete suonato insieme ai musicisti indiani? 

“Il primo concerto si è tenuto nella sede dell'ambasciata italiana alla presenza di grandi personalità politiche, il secondo alla Bikaner House, la residenza coloniale, prima residenza del Marajah di Bikaner State, in cui alla fine ci siamo esibiti insieme a un gruppo di musicisti del Radjastan”.

Due tradizioni che si intrecciano e si contaminano reciprocamente…

“Sono stati entrambi dei bellissimi concerti, ma quello che ci ha emozionato di più è stato il secondo, perché la musica è condivisione ed è stato bello condividere il palco con altri artisti, sentire il calore e la partecipazione del pubblico, giunto numeroso anche grazie all'invito agli studenti delle Università”.

Live travolgente, e com’è finita? 

“E’ finita che alla fine non volevano lasciarci andare via…”. 








Nuova Vecchia

Modulo di contatto