Libri: un ‘giallo’ di Francesco Serafino ambientato nella città di Irsina

VITTORIO POLITO - Francesco Serafino, ingegnere, si dedica da qualche anno a scrivere “gialli” con molto successo, siamo già alla 6ª pubblicazione.

Questa volta il “giallo” dal titolo “Quello strano colpo del Romeo” (WIP Edizioni), si svolge in un paese della provincia di Matera, Irsina, nota anche come Montepeloso, che si adagia sulla cima di un colle, dalle origini antichissime. Di grande suggestione sono le antiche mura di cinta che abbracciano il centro storico, le torri di guardia, i palazzi gentilizi, le piccole chiesette, le strette viuzze e le porte di accesso ancora visibili. Abitata dall’homo erectus, punto di riferimento per greci e romani, centro fortificato nel Medioevo, appartenne alle famiglie più potenti d’Italia. Per la sua posizione strategica vide l’avvicendarsi di Normanni, Svevi, Angioini e Aragonesi, che più volte la distrussero e la ricostruirono. Con Decreto del 9 ottobre 2007 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano concesse la denominazione di “Città” al Comune di Irsina per l’importanza della sua storia, delle sue testimonianze artistiche e per l’attuale rilevanza. Ma questa è un’altra storia.

Torniamo al romanzo di Serafino, che si svolge in una giornata piovosa di febbraio, in cui 4 manigoldi entrano nella Cattedrale, chiusa per lavori, per commettere un furto, quello della statua in pietra policroma, di inestimabile valore, della protettrice della città, Santa Eufemia di Calcedonia, scolpita da Andrea Mantegna, ma non riuscendo nell’impresa sacrilega, si appropriarono di ex voto e monili d’oro e un reliquiario d’argento. Il Maresciallo Prisciandaro, che dirige la locale stazione dei Carabinieri, venuto a conoscenza del furto, dispone indagini, con un unico indizio: il ritrovamento di una vecchia coperta di tipo militare. Il mistero si infittisce con il ritrovamento di un cadavere, il primo di una lunga scia di sangue di cui è costellata l’intera vicenda, ma lascio al lettore le sorprese del simpatico “giallo” di Serafino, che sta avendo molto successo.

Per i cultori del dialetto ci sono anche molti dialoghi nella lingua locale.

I disegni di copertina e le illustrazioni sono di Zio Franz e Mariella.

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