Salento, riduzione in schiavitù in campi fotovoltaici: 7 condanne

LECCE - Si è chiuso oggi davanti alla Corte d'Assise di Lecce il processo contro amministratori, soci e responsabili di cantiere della Tecnova Italia Srl, società italo-spagnola operante nel fotovoltaico, oggi dichiarata fallita, con sede a Brindisi. Sette in tutto le condanne a pene tra i 10 e i 18 anni di reclusione e cinque assoluzioni.

Le accuse a vario titolo sono di avere fatto parte di una associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e riduzione in schiavitù di centinaia di lavoratori migranti irregolari, per lo più africani che venivano impiegati nella realizzazione di impianti fotovoltaici nel Salento, costretti a lavorare anche per 12 ore al giorno in qualunque condizione climatica per due euro all'ora. Oltre 300 le parti civili e quasi 500 le parti offese.

L'indagine è partita nel novembre 2010 dalla Procura di Brindisi dopo le denunce di alcuni dei lavoratori e ha portato nell'aprile 2011 alla esecuzione di misure cautelari nei confronti di 15 persone nel Brindisino e nel Leccese.

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