9 maggio '78: 45 anni fa l'uccisione di Aldo Moro

NICOLA ZUCCARO - Roma, martedì 9 maggio 1978. Erano le 14:00 quando, in una Renault 4 rossa rubata il precedente 2 marzo all'imprenditore Filippo Bartoli nel quartiere Prati, viene trovato il corpo privo di vita dell'Onorevole Aldo Moro. Il suo ritrovamento fu preceduto verso le 12:30 da una telefonata che i brigatisti riuscirono ad effettuare al Professor Francesco Tritto al quale si rivolsero con un tono freddo e perentorio, chiedendogli di adempiere all'ultima volontà del presidente della Dc di comunicare subito alla famiglia che il corpo di Aldo Moro si trovava nel bagagliaio di una Renault 4 rossa in via Caetani a Roma. 

Francesco Tritto (pugliese come Moro in quanto originario di Gravina in Puglia) assistente universitario e stretto amico dello statista democristiano, piangente, rispose con un: "Non posso". Alle 13:30, durante il TG1, Bruno Vespa annuncerà che il corpo trovato all'interno di una Renault 4 rossa, era di Aldo Moro. La scelta di parcheggiare l'auto in via Caetani fu emblematica. Essa era a metà strada fra Piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure, presso le quali erano rispettivamente ubicate le sedi nazionali della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano; ovvero dei due partiti politici e principali protagonisti del compromesso storico e del Governo di solidarietà nazionale violentemente osteggiati dalle Brigate Rosse. 

Si conclusero con questo tragico epilogo i 55 giorni più drammatici della storia repubblicana, iniziati il 16 marzo 1978 con il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione dei cinque uomini della sua scorta, all'incrocio tra via Mario Fani e via Stresa a Roma.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto