Le telecomunicazioni al centro della transizione digitale del Paese Folta delegazione della Fistel Cisl Puglia in mobilitazione a Roma

ROMA - Si è tenuto a Roma, in piazza Santi Apostoli, lo sciopero nazionale indetto dai sindacati di categoria SLC-CGIL, FISTEL CISL, UILCOM-UIL del settore Telecomunicazioni. Le ragioni? Difendere oltre 20 mila posti di lavoro e rimettere le telecomunicazioni al centro della transizione digitale del Paese.

In occasione della giornata di mobilitazione, che ha visto la presenza di una folta delegazione della Fistel Cisl Puglia, i sindacati sono al fianco dei lavoratori, per manifestare contro i ritardi allarmanti sugli obiettivi fissati dal Pnrr per potenziare la banda ultralarga e reti 5G, l’arretratezza digitale dei territori, il dumping contrattuale delle aziende Crm/Bpo che comprime salari e diritti. Nei giorni scorsi ci sono stati importanti scioperi in Puglia delle aziende Network Contacts e Inps Servizi, testimonianza di una crisi dilagante.

Oronzo Moraglia, Segretario Generale FISTel Cisl Puglia interviene in merito alle ragioni che hanno portato i sindacati a manifestare: "fino ad ora abbiamo riscontrato un “silenzio assordante” del Governo su un settore strategico per la digitalizzazione del Paese nonostante avessimo cercato di interloquire, ma senza ottenere ascolto.

"È arrivato il momento di agire speditamente - conclude Moraglia - se non vogliamo che ci siano decina di migliaia di esuberi. Non è un caso che abbiamo vertenze aperte su Tim, Vodafone, Wind Tre (sciopero effettuato il 4 maggio contro il piano di separazione della rete), Ericsson per non parlare dei Call center che sono allo stremo, tra gare al massimo ribasso e commesse che vengono assegnate sotto il costo di effettiva lavorazione. Il Governo deve urgentemente operare per stabilizzare questo settore strategico per il Paese”.

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