Situazione critica al carcere di Foggia: appello del sindacato SAPPE per interventi urgenti


FOGGIA - Il Sindacato autonomo della polizia penitenziaria (SAPPE) ha lanciato un grido d'allarme sulla situazione critica al carcere di Foggia, denunciando la violenza inarrestabile dei detenuti e la mancanza di interventi tempestivi da parte dell'amministrazione penitenziaria.

Il comunicato del SAPPE evidenzia le richieste precedenti di intervento urgente per affrontare il sovraffollamento del carcere, con quasi 700 detenuti per 360 posti e un organico ridotto ai minimi termini. Nonostante le richieste di sfollamento di almeno 150 detenuti e l'invio del gruppo speciale (GOM), l'amministrazione penitenziaria non ha preso provvedimenti.

Recentemente, tre detenuti hanno distrutto telecamere di videosorveglianza, procurandosi armi rudimentali e minacciando i poliziotti. La situazione ha portato al blocco del personale in servizio per oltre 14 ore, costringendoli a raggiungere le proprie famiglie in serata dopo una giornata di lavoro ininterrotto.

Il SAPPE critica la resa dello Stato, sottolineando che anziché ristabilire la legalità, sembra assecondare le richieste dei rivoltosi. L'amministrazione penitenziaria avrebbe negato l'utilizzo dei mezzi di intervento previsti dalla legge, concedendo telefonate e promesse di trasferimento per placare i detenuti ribelli.

Di fronte a questa emergenza, il SAPPE chiede al Prefetto di attivarsi per il commissariamento del carcere di Foggia, consegnando la responsabilità del penitenziario a un ufficiale della Polizia di Stato o dei Carabinieri. Il sindacato propone anche la dichiarazione dello stato di emergenza nel carcere fino al ripristino della legalità, con limitazioni dei diritti dei detenuti per garantire la sicurezza. Concludendo, il SAPPE sottolinea che solo l'intervento di autorità governative con l'applicazione di leggi di emergenza può restituire il carcere di Foggia alla legalità.

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