6 dicembre '43: l'Italia Combatte in onda su Radio Bari


NICOLA ZUCCARO - 
Il 6 dicembre 1943, per la prima volta sul palinsesto pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno, fu registrata L'Italia Combatte. Essa, in sostituzione di Alta Italia, fu una delle trasmissioni più significative di Radio Bari e, come si presentava nel titolo, era dedicata ai patrioti italiani che lottavano contro i tedeschi e collegava gli italiani delle "regioni libere" e quelle che attendevano di essere liberate.

Come sigla si usavano la prima strofa e il ritornello dell'Inno di Garibaldi (particolarmente significativo per la retorica della lotta di liberazione), mentre come intervallo, oltre al solito Inno di Garibaldi, era usato anche il Canto degli Italiani. Prima di questo programma e di Alta Italia, gli italiani della Repubblica Sociale avevano espressamente preparato per loro solo un notiziario.

Visto che la trasmissione era destinata a luoghi abbastanza lontani dalla stazione EIAR di Bari, fu stabilito dall'Ente Italiano Audizioni Radiofoniche di mandarla in onda la sera intorno alle 23 per sfruttare le migliori condizioni di propaganda del segnale. In seguito, si aggiunse una replica alle 7 di mattina.

L'Italia Combatte, nei suoi venti minuti di durata, oltre a informare sulla situazione della guerra, denunciava spie per mezzo della rubrica "Spie al muro" e cercava di coordinare l'azione partigiana mediante la diffusione di comunicati del comando alleato e di messaggi in codice. Alle informazioni di carattere strettamente bellico e militare, si alternarono i racconti di episodi di eroismo o storielle umoristiche, per tenere alto il morale dei resistenti.

Nel corso della stesso programma radiofonico, i conduttori non mancarono, ovviamente, di rimarcare la crudeltà dei tedeschi. A riprova della sua importanza per la lotta partigiana, la trasmissione era oggetto di atti di disturbo da parte della Germania nazista.

L'Italia combatte era diretta da Alba de Cèspedes (che,come molti, per evitare rappresaglie si firmava " Clorinda") e fra i suoi collaboratori, in maggior parte provenienti dall'Ufficio Stampa del PWB, erano Antonio Piccone Stella ("Francalancia") e Giorgio Spini ("Valdo GIgli") che aveva curato i primi programmi riguardanti la Resistenza insieme ad Annibale del Mare ("Marino").

Nei "cento di Bari", come furono chiamati gli intellettuali antifascisti che si raccolsero nel capoluogo pugliese, facevano parte anche Anton Giulio Majano ("Zollo"), Agostino degli Espinosa ("Astolfo"), Gabriele Baldini ("Antonio Rivolta"), Diego Calcagno ("Abele"), Antonietta Drago ("Giuditta") e Vincenzo Talarico ("Ciclope", per via del suo strabismo).

Tutti, eccetto Talarico, erano alle dipendenze dell'Ufficio Stampa del Comando Supremo Alleato. Fra i lettori dei comunicati, che dovevano avere voce e dizioni chiara, era l'attore Arnoldo Foà. Ottant'anni dopo la sua messa in onda, insieme all'intero apporto fornito da Radio Bari alla lotta partigiana e di liberazione dal nazi-fascismo, l'Italia Combatte sarà ricordata quest'oggi alle 10.30 con la presentazione del Volume dal titolo "A tutti coloro che sono in ascolto", presso l'Aula Consiliare della Regione Puglia in Via Gentile n.52 a Bari.

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