Omicidio Giulia, autopsia conferma: uccisa per le coltellate di Turetta


Il caso dell'omicidio di Giulia Cecchettin nella zona industriale di Fossò continua a svelare dettagli agghiaccianti in seguito all'autopsia eseguita sulla vittima. Filippo Turetta, l'ex fidanzato della giovane, è accusato di omicidio volontario aggravato e sequestro di persona, oltre all'occultamento del cadavere. Dalle informazioni emerse, sembra che l'aggressione sia avvenuta in due fasi distinte, la prima a Vigonovo e la seconda a Fossò.

L'autopsia ha rivelato che Giulia è stata colpita da circa 20 coltellate, causando un trauma grave e provocando uno shock emorragico, che è stato indicato come causa del suo decesso. Il dramma ha avuto luogo intorno alle 23.40 di sabato 11 novembre, ma l'autopsia ha confermato che la giovane era già deceduta quando Turetta si è dato alla fuga.

La fase iniziale dell'aggressione è stata catturata dalle telecamere di sorveglianza di un'azienda a Fossò, mentre il corpo di Giulia è stato successivamente ritrovato vicino al lago di Barcis il 18 novembre. Turetta è stato fermato in Germania dopo una fuga di una settimana.

Durante l'interrogatorio con il procuratore Andrea Petroni, Turetta ha fornito risposte articolate, sebbene abbondasse nei "non ricordo" e "mi è scattato qualcosa in testa". Le accuse nei suoi confronti includono anche le aggravanti della premeditazione e della crudeltà.

Le indagini proseguiranno con particolare attenzione agli esiti delle indagini istologiche e degli esami tossicologici per comprendere se Giulia sia stata stordita durante l'aggressione. I magistrati cercano ancora risposte su quale coltello sia stato usato da Turetta, se il più corto ritrovato in Germania o quello più lungo trovato a Vigonovo.

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